Un computo metrico sbagliato e degli sbagli nella progettazione degli impianti tecnologici tali da non rendere l'opera idonea al collaudo. Sono questi i motivi per i quali i lavoro in corso Marco Polo sono stati bloccati. Il Comune ha fatto causa al progettista
Paternò, dopo 20 mesi riparte cantiere asilo nido Un errore nel progetto è costato oltre 83mila euro
A distanza di quasi 20 mesi dal blocco dei lavori per un errore al progetto, un fermo che ha provocato ingenti danni all’edificio per mano dei vandali, sono ripartiti da qualche giorno i cantieri per il completamento del costruendo asilo nido di corso Marco Polo, a Paternò. Il fermo degli interventi non è imputabile alla ditta che si è aggiudicata l’appalto, ma al fatto che il Comune paternese ha dovuto cercare le risorse finanziarie necessarie per la copertura della perizia di variante, dovuta a un errore del progettista nell’elaborazione del computo metrico. Così l’ente comunale paternese ha racimolato 83mila euro per completare l’interno della struttura.
«Confermo la ripresa dei lavori – dice a MeridioNews il neo-assessore ai Lavori pubblici Luigi Gulisano – La ditta ha ricominciato lo scorso 22 marzo. Il nostro obiettivo è finire entro i prossimi 90 giorni, in modo tale che potremo avviare l’iter per la gara relativo all’affidamento e gestione del servizio all’interno dell’asilo nido. È una corsa contro il tempo, vogliamo farcela per l’inizio dell’anno scolastico». A suo tempo, per la realizzazione dell’immobile sono stati stanziati 550mila euro. Una somma che arrivava dalla Regione Siciliana (assessorato alla Famiglia), con una compartecipazione del Comune di Paternò.
L’errore progettuale dei lavori è emerso dopo l’avvenuta esecutività del contratto: sbagli nella progettazione degli impianti tecnologici tali da non rendere l’opera idonea al collaudo tecnico, in osservanza alle normative previste in materia. Il Comune di Paternò ha quindi fatto causa al progettista, chiedendo un risarcimento danni pari all’importo necessario a coprire la perizia di variante. Il fermo dei lavori e l’inaccurata sorveglianza hanno favorito l’azione di vandali e ladri. «Non so a quanto ammontano i danni – ammette Gulisano – Ma posso garantire che, una volta completata la struttura, metteremo un adeguato sistema di allarme e di videosorveglianza».