Conclusi gli scavi archeologici avviati un mese fa nella zona delle Salinelle, sulla collina di San Marco. Un mese intenso di ricerche effettuate dapprima, a titolo gratuito, da 130 ragazzi dell’istituto tecnico economico G. Russo di Paternò, e successivamente dai volontari dell’associazione Siciliantica, anche in questo caso gratuitamente. Lavori che hanno permesso di portare alla luce quello che sembra essere un villaggio preistorico risalente all’Età del bronzo: rinvenuti strutture circolari e resti di vasi. Accanto al villaggio sono state riscoperte le terme romane, già venute alla luce in un precedente scavo datato 1998, in cui fu scoperto un intero vano delle terme: con gli scavi appena conclusi sono state portate alla luce altre due stanze: all’interno di una di esse sono state trovate delle sospensurae, ossia dei piccoli pilastri per sostenere pavimenti sopraelevati.
«Lo scavo fatto è stato fatto all’interno della proprietà privata della famiglia D’Amore con cui avevamo sottoscritto un’intesa – precisa Giuseppe Barbagiovanni, presidente di Siciliantica giovani – I reperti scoperti saranno esaminati dettagliatamente per aver una precisa idea di quello che abbiamo rinvenuto. Abbiamo avuto modo appurare anche che in un zona dello scavo sono state trovate delle tegole». A una prima analisi sembra che siano collegate all’immobile che ospitava le terme – dal quale sarebbero crollate – ma non è neanche escluso che possano essere cadute da una struttura pre-esistente, e dunque più antica. A fare chiarezza su questo punto saranno gli archeologi, che avranno il compito di indicare l’esatta datazione delle scoperte. «Abbiamo chiuso lo scavo, ma questo non significa che non lo riprenderemo nel futuro».
Per Michela Ursino della soprintendenza ai Beni culturali di Catania il lavoro svolto è stato interessante «poiché è stato approfondito lo studio dell’età preistorica, con ulteriori scavi nella zona». Durante la campagna, però, si è registrata anche l’azione dei tombaroli. I quali hanno fatto il loro ingresso nella zona del villaggio: oltre ad aver danneggiato l’intera infrastruttura, hanno scavato alla ricerca di oggetti di valore, probabilmente monete. Non è certo tuttavia che i malviventi, dotati con ogni probabilità di metal-detector, siano riusciti a portare via qualcosa di prezioso.
Adesso che i lavori sono conclusi, la palla passa all’amministrazione. Il sindaco di Paternò Mauro Mangano ha effettuato un sopralluogo in zona, ribadendo la volontà del Comune di trasformare l’intera area in un apparato didattico. Una operazione da avviare in sinergia con la Soprintendenza e con le associazioni, «in modo tale che i visitatori possano apprezzare la storia del territorio paternese».
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