Passante ferroviario, frenata sui licenziamenti Per l’ufficio del lavoro la procedura è scaduta

L’ufficio del lavoro alla fine dà ragione ai sindacati: la procedura di licenziamento di circa 200 lavoratori del cantiere del passante ferroviario avviata da Sis non è più valida. Solo un rinvio, tuttavia, nella vicenda che vede coinvolti i quasi quattro quinti del personale impiegato nel cantiere. Cantiere che adesso procede a rilento in attesa dell’Arbitrato, che deve pronunciarsi sui quasi cento milioni di euro in più chiesti dalla Sis a Rete ferroviaria italiana per completare l’opera. 

«Con riferimento alla nota delle organizzazioni sindacali Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil pervenuta a questo ufficio in data 06/02/2017 – si legge nella risposta dell’ufficio regionale – considerato che risultano scaduti i termini della procedura di licenziamento collettivo relativa alla pratica in oggetto, questo ufficio rinvia la convocazione del tavolo istituzionale già fissato per il giorno 15/02/2017 a data da destinarsi non prima che siano note a questo servizio le risultanze del prescritto tavolo sindacale. Per quanto sopra si procederà all’archiviazione della su citata pratica».

Sis in ogni caso aveva già provveduto a inviare una nuova procedura, ma sperava di potere fare conto sulla vecchia, decaduta, ma solo a parole, dopo un incontro chiarificatore con il ministro Graziano Delrio alla fine della scorsa estate. In questo modo l’azienda avrebbe potuto già dalla prossima settimana inviare le lettere di licenziamento agli operai. «Questa decisione non impedisce a Sis di licenziare, sia chiaro – dicono Paolo D’Anca e Dino Cirivello della Filca Cisl – Si apre però uno scenario nuovo, un nuovo dibattito con l’azienda. A noi sta a cuore che si vada avanti con la realizzazione dell’opera. Attraverso i lavori passa il futuro di una parte dei lavoratori».

Scongiurato dunque, almeno al momento, lo sciopero previsto per venerdì prossimo. «Speriamo di non arrivare allo sciopero, ma se questo dovesse accadere, sarebbe per chiedere la possibilità di portare al termine i lavori – continuano – L’invito ai lavoratori è a non lasciarsi strumentalizzare da nessuno. Quest’opera è troppo importante per la città di Palermo che non può rimanere incompiuta e allo stesso tempo le istituzioni e le aziende coinvolte non possono fare finta di niente».

Gabriele Ruggieri

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