Parlare di scontro diretto è prematuro e potrebbe avere un senso solo in prospettiva futura ma, anche se il campionato di B è solo alla terza giornata, si sente ugualmente profumo di serie A seguendo la scia che porta a Palermo-Empoli. Una sfida, in programma domani al Barbera alle ore 15, tra due candidate alla promozione. E a proposito di odori, ciò che rende più appetibile questa gara è la presenza di tante carne al fuoco. Il Palermo, che in classifica ha quattro punti proprio come i toscani, vuole dare continuità ai propri risultati dopo il successo interno contro lo Spezia e il pari a Brescia ma dovrà fare i conti con un ostacolo piuttosto impegnativo. Un avversario che, pur essendo ancora in rodaggio, ha una caratura superiore rispetto alle compagini affrontate nelle prime due giornate del torneo. Anche l’aspetto motivazionale, fattore sul quale fanno leva tutte le squadre, in questo caso potrebbe essere un’ulteriore insidia per i rosanero. L’Empoli torna infatti nello stadio che lo scorso 28 maggio sancì la retrocessione in B all’ultima giornata di campionato e certamente vorrà “vendicarsi” prendendosi una rivincita contro il proprio giustiziere.
Domani, in ogni caso, scenderà in campo un Empoli diverso da quello che poco più di tre mesi fa salutò a Palermo la massima serie. Archiviato il libro terminato con un finale horror, i toscani hanno iniziato a scrivere un altro capitolo della loro storia calcistica affidandosi, per un immediato rilancio, a nuovi interpreti. È cambiato l’allenatore (il post Martusciello è targato Vivarini) ed è cambiata l’ossatura della squadra che ha nella coppia d’attacco Caputo-Donnarumma il principale punto di forza. Uno dei tandem offensivi più forti della categoria, pericolo numero uno per un Palermo che però, come dimostra lo zero nella casella dei gol subiti, in fase difensiva ha fornito finora segnali incoraggianti in termini di affidabilità. «L’equilibrio nelle due fasi di gioco è un aspetto fondamentale – ha sottolineato Tedino – quella di domani è una gara molto importante e, proprio per questo motivo, mi sento di dire che avremmo bisogno del supporto e del calore della gente. Noi dobbiamo avere il fuoco dentro ma sarebbe bello se domani il nostro pubblico partecipasse all’evento in maniera positiva. Vogliamo fare bene e regalare una gioia a tutti, a noi stessi e anche alla città». L’appello lanciato dal tecnico va messo in relazione al coefficiente di difficoltà che presenta la sfida di domani: «L’Empoli è molto forte, è una squadra attrezzata per disputare in serie B un campionato di vertice. Ha un attacco devastante e potenzialmente in grado di dare del filo da torcere a tutte le squadre, anche quelle di A. Motivo per cui dovremo disputare una gara intelligente, caratterizzata da attenzione e concentrazione».
La formazione sarà frutto di valutazioni legate, soprattutto, al recupero e alla condizione psicofisica dei giocatori reduci dagli impegni con le rispettive Nazionali. Aleesami e Trajkovski, ad esempio, molto probabilmente partiranno dalla panchina. Sulle corsie esterne del 3-4-1-2 agiranno Rispoli, pronto all’esordio stagionale da titolare, e Morganella, inquadrato in questo caso come laterale di sinistra. Sul fronte offensivo, invece, ha prenotato un posto in prima fila Gnahoré. «Ha una grande prospettiva – ha spiegato Tedino – e può diventare un calciatore con la c maiuscola se mostrerà continuità dal punto di vista della cattiveria agonistica e dell’intensità lavorativa». Il numero 13 rosanero è in rampa di lancio e domani sarà chiamato a fare l’elastico tra il ruolo di mezzala e quello di unico trequartista a supporto del tandem formato da Nestorovski e Coronado, provato in questi giorni come seconda punta.
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