Palermo, il ricordo di Giuseppina Savoca, la bimba uccisa per sbaglio

IL RICORDO DI GIUSEPPINA SAVOCA

Erano gli anni del sacco di Palermo. Le guerre di mafia avevano ridotto la città alla stregua della Chicago degli anni 30. La sera del 19 settembre 1959, in via Messina Marine, a ridosso del quartiere Brancaccio, durante un regolamento di conti tra le diverse bande che combattevano tra loro per il controllo degli affari immobiliari, che a quel tempo rappresentavano il principale business dell’economia palermitana, veniva colpita a morte da un colpo vagante di arma da fuoco una bambina di appena 12 anni, Giuseppina Savoca, che casualmente si trovava a passare da quelle parti.

La sparatoria aveva come obiettivo, centrato, un pregiudicato, Filippo Drago di 51 anni, titolare di una profumeria in via Maqueda; nella sparatoria rimase leggermente ferito anche il nipote, Giuseppe Gattuso di 22 anni.

Erano i tempi in cui imperversavano i ‘bombaroli’ della cosca dei La Barbera, erano i tempi della strage di via Lazio, dell’assalto alla pescheria di via Empledocle Restivo. La città era attonita rispetto a quegli eventi criminosi e non riusciva a venirne fuori. L’episodio tragico della morte di una bimba innocente destò un moto di indignazione popolare che, anche se nell’immediato non produsse effetti tangibili, nel medio-lungo periodo contribuì ad isolare la delinquenza mafiosa dal consenso tacito che fino a quel momento aveva caratterizzato i comportamenti collettivi.

L’angoscia della città durò tre lunghi giorni, quanti ne trascorsero tra il momento del ricovero in ospedale di Giuseppina ed il momento della sua morte, dovuto a sopravvenute complicazioni polmonari.

Sulla morte di Giuseppina Savoca è stato realizzato il Video “Una voce dal silenzio” dagli alunni della classe IV E del liceo scientifico “E. Basile” di Palermo, guidati dalla professoressa Anna Maria Farina e da Davide Ganci.

Rievocando la vicenda di Giuseppina Savoca, uccisa da una pallottola vagante, a Palermo, a soli 11 anni, in un agguato mafioso, nel lontano 1959, gli alunni e le alunne del “Laboratorio Legalità e Ambiente” hanno voluto raccontare il loro percorso di crescita umana e culturale compiuto nel corso dell’anno scolastico 2004/2005.

I giovani studenti palermitani hanno vinto la rassegna sulla cittadinanza agita o negata del Campus di Montecatini 2005 con un video “Una voce dal silenzio”. Il video si è rivelato di elevata qualità sia per le tecniche utilizzate che per i contenuti, veramente profondi e significativi, che ha espresso.

 

 

Redazione

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