dal Comitato cittadino di Palermo
riceviamo e volentieri pubblichiamo
Se cè la rivoluzione sono il primo ad andarci: questa è la frase più pronunciata in questo periodo dalla gente, stufa della miriade di problemi che, tra capo e collo, gli sono capitati e continuano a capitare.
Il punto però è che nel dire ciò, continuano a stare a casa o addirittura continuano a votare per la solita gente, in cambio di qualche paventato favore o illusoria promessa. Fino a che ci si alimenta tre volte al giorno, è molto difficile prendere provvedimenti, scendere in piazza o, addirittura, fare la famosa rivoluzione.
Vi ricordate il Movimento dei ‘Forconi’, quelli che bloccarono la Sicilia per parecchi giorni qualche mese fa? Ecco, quelle erano persone che fino a quando riuscivano a mangiare come noi, cioè tre volte al giorno, amavano pronunciare quella famosa frase, ma poi tornavano alle loro case dai loro figli a guardare il telegiornale; poi ci fu la svolta, perché la crisi creata artificialmente dal governo italiano ed europeo ha costretto molti di loro ad un solo pasto al giorno e, sapete, con la pancia vuota non si ha più voglia di aspettare che la rivoluzione la facciano gli altri.
Per evitare che anche a Palermo si debba arrivare al monopasto o, addirittura, a nessun pasto, in questi giorni si è formato un comitato chiamato semplicemente Comitato Cittadino di Palermo con lo scopo di catalizzare la protesta e unire tutte le persone che, per il bene loro e dei loro figli, vogliono fare qualcosa prima della completa catastrofe. Non si pensi che ci siano solo le proteste, perché le proposte non mancano, dallimmediata attuazione dello Statuto siciliano allabbattimento delle accise sui carburanti (iniziativa centrale per una regione produttrice e raffinatrice di petrolio come la nostra), passando per tutta una serie di proposte concrete che nulla hanno a che vedere con i finti programmi degli schieramenti politici, che in realtà sono solo desideri, ma che nulla hanno di concreto.
Uno dei primi passi del nascente Comitato sarà venerdì prossimo 4 maggio – cioè domani – alle ore 13,00. Un incontro convocato in piazza Magione con i maggiori candidati a sindaco, i capi del Movimento dei ‘Forconi’ e la cittadinanza. Appuntamento di fronte al teatro Garibaldi.
Ai candidati verrà posta una semplice domanda: Come intendono ripianare lenorme buco di bilancio da mezzo miliardo di euro delle casse comunali?. La domanda nasce dal sospetto che essi vogliano accordarsi con la grande finanza ed imprenditoria multinazionale per regalare loro i beni dei cittadini accumulati con anni di sacrifici dai nostri padri e che adesso verrebbero ceduti per un tozzo di pane, insieme alla gestione dei servizi pubblici essenziali, in barba al referendum. Se pensate siano solo fantasie, pensate che la giunta romana guidata dal sindaco Gianni Alemanno ha deciso di vendere lACEA, cioè lAzienda che eroga lacqua al comune di Roma, per fare cassa, infischiandosene dei recenti referendum.
Il comitato nellinvitare tutta la cittadinanza allincontro di domani, chiede a tutti i palermitani e, in particolare, agli impiegati pubblici e regionali che al momento si sentono al sicuro, di non pensare che i loro tre pasti saranno garantiti anche nei prossimi anni, perché cosi non è: basta guardare la fine che stanno facendo i dipendenti statali in Grecia; anche loro si sentivano al sicuro.
Nella foto (tratta da emigratifotosicilia.com) piazza Magione, dove domani si terrà la prima riunione del Comitato cittadino di Palermo
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