Palermo, i grandi affari del nuovo Prg. Filoramo all’attacco: “Italia dei valori beffarda”

“A mente fredda e dopo la lettura dei giornali con più chiarezza si può comprendere cosa sarà il nuovo Prg e quali forze si muovono per indirizzarlo da una parte o l’altra”.

Così inizia il comunicato stampa di Rosario Filoramo, consigliere comunale del Pd a Palermo, esponente dell’area del Partito che fa capo a Ignazio Marino, il candidato a Sindaco di Roma.

Il tema trattato da Filoramo non sono i problemi interni al Pd, ma quello che è successo qualche giorno fa in Consiglio comunale, in occasione della della presentazione delle Linee guida per la redazione del nuovo Piano regolatore generale della città. Atti presentati dall’assessore comunale all’Urbanistica, Tullio Giuffrè.

Il dubbio è che l’assessore – in ogni caso con un voto di una Giunta comunale un po’ ‘distratta’ – abbia provato a introdurre in modo surrettizio il Piano del Porto, le “Aree bersaglio” e, soprattutto, il Piano strategico. Argomenti che abbiamo trattato stamattina. Su alcuni aspetti di questa vicenda torna, nel comunicato, Filoramo.

“Il nuovo Prg – dice il consigliere comunale del Pd – è un occasione per riscrivere il futuro della città. Per fare ciò è necessario aprire (realmente e non a parole ) al confronto con tutte le forze attive di questa città. Confronto e anche scontro affinché emergano chiaramente gli interessi convergenti o divergenti che si muovono. Tra chi voleva e continua a volere, in continuità con scelte del centrodestra palermitano, il ‘Piano strategico’, uno studio propedeutico all’ottenimento di risorse per incarichi professionali per progettare, spesso, e realizzare, meno spesso, opere inutili o sovradimensionate e coloro che pensano che Palermo vada ripensata in termini di sviluppo sostenibile, che si privilegi il completamento delle grandi opere già avviate( ferrovia , tram, chiusura dell’anello ferroviario), che si progettino le aree di conferimento, abbancamento e trasformazione necessari al corretto ciclo dei rifiuti, che si pensi alla sicurezza intervenendo con grandi opere idrauliche o di consolidamento delle pareti rocciose della cinta della conca d’oro, ma avendo il coraggio di segnare ciò che deve essere abbattuto perché irrimediabilmente pericoloso o brutto”.

Poi una stoccata piuttosto polemica a quella parte di Italia dei valori che non sono sembrati molti disponibili a rescindere i rapporti con ‘progetti’ (o gli  affari?) del centrodestra cittadino. “Suonano beffarde – scrive Filoramo – le dichiarazioni di alcuni componenti di Italia dei valori, che hanno prima votato contro e poi denunciato che si è persa un occasione a non votare gli emendamenti che, insieme alla consigliera Antonella Monastra, avevamo presentato. Emendamenti quali quello sul Piano di Protezione Civile, sulla zonizzazione sismica, sulla pianificazione relativa al piano dei rifiuti, sulla ripianificazione delle aree a rischio idrogeologico, sulla realizzazione della grande giardino del mare che consentirebbe il recupero della Costa Sud e il riutilizzo delle acque depurate ad Acqua dei Corsari”.

“Per finire – conclude – grave che non si sia pensato che la perequazione e compensazione urbanistica rappresentino strumenti di governo moderno del territorio e anche principi di una nuova trasparenza e democrazia in campo urbanistico. Torneremo a proporre tali idee, consapevoli che il Consiglio comunale eletto sul vento di un cambiamento di strategia rispetto agli anni bui del centrodestra ritrovi unità su questi temi”.


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