Palermo, dopo il derby c’è l’ostacolo Juve Stabia Filippi: «Obiettivo? La ricerca della continuità»

Quali saranno, in casa Palermo, gli effetti post-derby? Che meccanismi scatteranno nella mente dei giocatori dopo la vittoria ottenuta a Catania? Le risposte a questi interrogativi le darà il match con la Juve Stabia in programma domani al Barbera alle ore 15 e valido per la ventinovesima giornata del girone C. La gara indicherà non solo le reali condizioni di salute della compagine guidata da Filippi ma anche la direzione verso la quale avrà canalizzato l’euforia alimentata, soprattutto per il modo in cui è arrivato, dal successo maturato allo stadio Massimino. L’affermazione nel derby rappresenta ovviamente una grande iniezione di fiducia ma bisogna andare oltre e dimostrare subito di sapere gestire la conquista di questo importante patrimonio, in termini di credibilità al cospetto dei tifosi (e a questo proposito vanno segnalati anche gli input inviati dal collettivo della Curva Nord Inferiore che pur avendo riconosciuto i meriti della squadra ha esposto in questi giorni sulla recinzione esterna dello stadio lo striscione Questo derby non cancellerà il nostro pensiero sulla società in linea con la propria posizione anti-Mirri) e di ritrovato entusiasmo all’interno dello spogliatoio.

Un eventuale passo falso contro la formazione campana, reduce dalla sconfitta interna (0-2) con il Bari ma che nelle ultime tre partite disputate in trasferta ha sempre conquistato l’intera posta in palio, avrebbe il sapore della bocciatura per un Palermo ancora alla ricerca di continuità e, contestualmente, di un episodio o di una circostanza che possa consentire al gruppo di svoltare definitivamente in vista dell’ultimo segmento della stagione. Il successo nel derby, che rispetto al recente passato ha prodotto un fluido diverso visibile ad esempio attraverso il clean sheet (partita senza subire gol) dopo sei gare consecutive a ‘porta aperta’ e una serie di tabù sfatati come il primo gol di Santana in questo campionato o la vittoria ottenuta contro un avversario davanti in classifica, potrebbe essere l’episodio giusto. Dipende dal modo in cui i rosanero, che intanto hanno segnato un gol nel sociale e sul piano simbolico in virtù del progetto L’altra faccia della maglia targato Rotary Club – Palermo Baia Dei Fenici in collaborazione con la società di viale del Fante e grazie al quale le casacche ufficiali (con qualche modifica sartoriale) diventeranno camici e vestaglie per i piccoli pazienti dell’Ospedale dei Bambini, sapranno sfruttare una nuova fonte di energia positiva a loro disposizione.

«Abbiamo rivisto la partita e tutti abbiamo notato che noi abbiamo avuto più voglia di vincere rispetto a loro e questo aspetto ha fatto girare la fortuna dalla nostra parte – ha spiegato il tecnico Filippi – non temo il fatto che gli effetti del derby rimangano circoscritti a quella gara perché ho visto che la squadra si è allenata molto bene in questi giorni, con allegria e spensieratezza. Il derby, in ogni caso, lo abbiamo archiviato e da giovedì ci siamo buttati a testa sul match con la Juve Stabia, una squadra bene allenata (i campani, settimi a quota 37, hanno un punto in più dei rosanero, ndr), composta anche da giocatori di categoria superiore e che in trasferta fa male quando riparte. Cercheremo, come avvenuto a Catania, di mettere in campo quelle componenti che servono per fare nostra la partita». L’ex vice di Boscaglia ha capito quali corde toccare: «Il nostro tallone d’Achille è stato finora la mancanza di continuità e, di conseguenza, sappiamo che andranno premuti determinati tasti proprio per colmare questo gap».

Per la sfida contro i gialloblù guidati da Padalino, costretto a fare a meno degli squalificati Troest e Vallocchia, sono ventuno i convocati rosanero. Anche se non va scartata l’opzione relativa alla conferma del 3-4-3, modulo tuttavia che a Catania è stato proposto alla luce soprattutto delle defezioni sulle fasce nel reparto difensivo, è probabile che Filippi disegni lo scacchiere con il vecchio schema, un 4-3-3 con tre giocatori in questo caso (Almici, al rientro dopo il turno di squalifica, Accardi e Crivello che ha smaltito del tutto una noia muscolare) in corsa per il presidio delle corsie laterali e la coppia centrale formata da Somma e, dato che mancherà lo squalificato Marconi, uno tra Palazzi e Lancini, di nuovo arruolabile dopo avere accusato un fastidio ad un piede.
Da risolvere, inoltre, il rebus Santana. Giocherà dal primo minuto? E dove giocherà? L’eroe del derby, individuato come alter ego di Ibrahimovic per il suo festival dall’ex vicepresidente Tony Di Piazza, potrebbe agire come mezzala nella cerniera a tre di centrocampo completata da De Rose e Luperini o in avanti (e in questo caso nella linea mediana priva dello squalificato Odjer sarebbero Martin, Broh ed eventualmente Palazzi a contendersi l’ultima maglia) come esterno di un tridente in cui, complice il forfait di Saraniti a causa di una leggera elongazione ad un polpaccio, l’unica certezza della vigilia è la presenza di Lucca nel ruolo di prima punta. A prescindere dal modo in cui verrà inquadrato Santana, ai lati del centravanti classe 2000 c’è un po’ di ‘traffico’ creato dall’incolonnamento di diversi concorrenti, sia a destra con Silipo e Kanouté reintegrato in gruppo dopo che in occasione del pranzo post-derby offerto da Filippi ha sancito ufficialmente la pace con Almici con il quale aveva avuto uno screzio costatogli la convocazione alla vigilia della gara esterna con la Viterbese, sia a sinistra. Zona di campo ambita nel caso specifico da Rauti (impiegabile anche a destra), Valente e Floriano.

Antonio La Rosa

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