Nessun regista, molto probabilmente, avrebbe potuto scrivere una sceneggiatura simile. Se avessero detto a Corini che, diventando un giorno allenatore del Palermo, avrebbe esordito al «Barbera» contro il Chievo, Eugenio avrebbe reagito con una smorfia di stupore o incredulità. E invece è tutto vero. Il calcio disegna, a volte, traiettorie imprevedibili e si diverte formando intrecci molto particolari dal punto di vista emotivo. Palermo-Chievo, gara valida per la sedicesima giornata di campionato e in programma domani alle 15, è la partita di Eugenio Corini. La Partita con la p maiuscola. L’esordio casalingo sulla panchina rosanero, sogno coltivato dal tecnico lombardo da quando ha iniziato la carriera di allenatore, coincide con la sfida con il Chievo. La realtà che, assieme al Palermo, ha scandito le tappe più importanti del suo percorso professionale sia da giocatore (è stato uno dei pilastri del Chievo dei miracoli guidato da Del Neri) sia in qualità di tecnico.
Nel 2013 Corini salvò i clivensi partendo da una situazione simile a quella che ha trovato nel capoluogo siciliano. Eugenio spera che la storia si ripeta ma è consapevole del fatto che, per bissare l’impresa compiuta in Veneto, bisogna invertire subito il trend negativo e creare, in funzione del traguardo prefissato, delle premesse diverse da quelle attuali. Dopo otto sconfitte consecutive e sette ko interni di fila (record europeo), il fanalino di coda Palermo ha un disperato bisogno di punti. Ecco perché domani non ci sarà spazio per i sentimenti. Lo impone la classifica. Il Chievo rappresenta un patrimonio (tecnico e umano) che resterà per sempre nel bagaglio del Genio ma domani, nell’arco dei 90 minuti, sarà solo un avversario da battere. E lo stesso ragionamento lo farà, sul fronte opposto, Stefano Sorrentino. L’ex capitano rosanero, a Palermo dal gennaio 2013 al giugno 2016 e protagonista nella passata stagione della miracolosa salvezza della squadra, tornerà per la prima volta da avversario al «Barbera» ma farà il possibile per non lasciarsi influenzare dai ricordi legati al recente passato. Un passato che va custodito ma che, giocoforza, non può prevalere sull’attualità.
Se il concetto vale per Sorrentino e il suo Chievo, che domani cercherà di vincere per aumentare il margine di sicurezza dalla zona-pericolo, concentrarsi solo sul presente senza condizionamenti riconducibili alla sfera romantica o sentimentale è una necessità per il neo-tecnico rosanero Corini. «I due aspetti vanno scissi. Io devo pensare a vincere contro il Chievo, realtà ormai consolidata in serie A, squadra composta da tanti giocatori esperti che conoscono la categoria e in una situazione di classifica migliore rispetto alla nostra – ha spiegato – poi c’è il fattore emotivo legato al mio passato nel Chievo. Ringrazierò sempre il presidente Campedelli e il ds Sartori perché il Chievo mi ha dato la possibilità di ripropormi in A come giocatore ad alti livelli e mi ha consentito di allenare nella massima serie. In qualità di allenatore, arrivo a Palermo dopo avere maturato in serie A un’esperienza che non avevo quando sono stato chiamato alla guida del Chievo. Sorrentino? Un grande giocatore che vive la professione con grande intensità e 24 ore al giorno. Mi ha fatto arrabbiare quando andò via dal Chievo perché lo reputo un grande portiere e io allora (prima del mercato invernale della stagione 2012/13, ndr) avevo bisogno del suo contributo ma ho capito la sua scelta perché so che è difficile dire no al Palermo. Ha messo sempre cuore e passione e nella scorsa stagione è stato determinante in un momento delicatissimo per i rosanero».
L’effetto Corini ha contagiato la città e domani richiamerà almeno 15 mila spettatori: «Avere risvegliato un certo entusiasmo è un aspetto fondamentale – ha sottolineato il tecnico – ma dovremo essere bravi ad alimentare sempre questa passione. Adesso dobbiamo provare a tramutare questo calore in energia positiva in campo e in una bella prestazione accompagnata da un risultato importante». Corini, che in settimana ha ricevuto al «Tenente Onorato» la visita del ct azzurro Ventura e che in questi giorni ha avuto modo di confrontarsi con Simic (neo-consulente di Zamparini), confermerà il 3-5-1-1 proposto a Firenze con Quaison (preferito a Diamanti) a supporto di Nestorovski. In difesa torna Goldaniga dopo avere scontato il turno di squalifica. Sull’out destro, Rispoli prenderà il posto di Morganella.
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