Palermo, anche Gilardino ai saluti «Lascio per volontà non certo mia»

A Palermo e al Palermo la diaspora dei senatori sembra non avere fine. Dopo gli addii di Sorrentino e Maresca, e la sicura cessione di Franco Vazquez, anche Alberto Gilardino lascerà la Sicilia. L’attaccante non ha annunciato l’addio e d’altra parte neanche la società lo ha fatto. A farlo è stato un soggetto terzo, il presidente dell’Empoli Fabrizio Corsi che da un po’ di tempo aveva messo gli occhi proprio sulla punta di Biella: «Gilardino si è liberato dal Palermo – aveva dichiarato Corsi a Sportitalia – e sta valutando le offerte di diverse squadre. Non escludo che anche noi potremo farci un pensierino». Per l’attaccante, dunque, ci sarebbe la fila di squadre medio-piccole del massimo campionato, ma a essere in vantaggio è l’Empoli, con cui Gilardino avrebbe già raggiunto l’intesa: si va verso un contratto annuale con opzione per il secondo anno nel caso in cui gli azzurri dovessero riuscire a salvarsi. Adesso si attende solo l’ufficialità della rescissione col Palermo e, contestualmente, quella dell’acquisto da parte della società toscana.

L’amore tra l’attaccante campione del mondo e il Palermo non è mai sbocciato, inutile negarlo. Gilardino è arrivato in rosanero lo scorso anno, al termine di un mercato che poche gioie aveva regalato ai tifosi. L’ex Milan e Fiorentina era stato accolto con molto scetticismo da parte di chi lo definiva un giocatore “bollito”, ma c’era anche qualcuno che credeva in lui. Il numero 11, così, ha lavorato in silenzio mettendosi al servizio della squadra e, sebbene certe volte le prestazioni non siano state al top, gli undici gol stagionali (dieci in campionato e uno in coppa Italia) dimostrano chiaramente quanto sia stato determinante nella corsa alla salvezza del Palermo. Alla fine, tutto sommato, Gilardino ha fatto di tutto per dare ragione a quello sparuto gruppo di supporter subito apparsi felici del suo arrivo in rosanero. E anche da parte sua la stagione è stata molto sentita, come dimostrano le lacrime che hanno rigato il suo volto nell’immediato postpartita di Frosinone, gara vinta dai rosa per 2-0 con una rete dello stesso attaccante.

Intanto, tramite il proprio profilo su Twitter, è proprio lo stesso Gilardino a ufficializzare l’addio: «Cari tifosi palermitani sono a scrivere queste poche righe perché la mia avventura con questa maglia purtroppo per volontà non certo mia, è giunta al termine. Ho deciso di scrivervi per dirvi una parola: “Grazie“. Grazie perché nonostante la diffidenza iniziale che palesavate nei miei confronti per fatti che appartengono al passato avete saputo guardare oltre, avete imparato a conoscermi ed io ho imparato a conoscere voi. Mi avete supportato e incoraggiato per tutto l’arco della stagione, ho sentito il vostro affetto sempre. Sono rimasto molto colpito dalla grande dimostrazione di attaccamento tramite striscioni e social: ve ne sono veramente grato. Io ho sempre cercato di ripagare tutto questo affetto sul campo lavorando sempre per il bene del Palermo. Ringrazio tutti i miei compagni di squadra e lo staff che ha lavorato con noi. E’ anche grazie a loro se siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo malgrado le difficoltà. Sarà sempre un grande onore tornare da voi – conclude l’attaccante – e salendo le scale del Barbera mi ricorderò di tutte le emozioni e tutte le sensazioni vissute quest’anno. Un affettuoso abbraccio a tutti».

Il classe ’82, insomma, aveva convinto tutti, proprio tutti, con quello che è il suo marchio di fabbrica: il gol. D’altronde, 188 reti in serie A (come Del Piero e più di altri grandi attaccanti come Riva, Inzaghi, Mancini e Batistuta) non si segnano per caso. I tifosi hanno imparato ad amarlo dopo una stagione di sacrifici, nella quale hanno visto Gilardino lottare su ogni pallone e sudare la maglia fino all’ultimo. Non a caso, negli ultimi giorni, sui social Zamparini è stato pesantemente contestato. Numerosi anche gli striscioni pro-Gila apparsi allo stadio: da «Non si può lasciare andare così un campione» a «Chi la maglia ha onorato merita di essere riconfermato». Fino al polemico «Neanche quest’anno si smentisce, questa barzelletta quando finisce? Zamparini vattene». I suoi gol sono stati tutti, o quasi, determinanti per mantenere la categoria e con il suo addio se ne va anche l’ultimo baluardo di una squadra che adesso rischierà di peccare di gioventù e inesperienza. Senza dimenticare che l’attaccante porterà all’Empoli, diretta concorrente per la salvezza, una buona dote di gol. L’unica residua speranza è che il violino di Gilardino non suoni proprio contro il Palermo.

Luca Di Noto

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