Rajkovic e Balogh, che sabato scorso a Perugia hanno fatto il loro esordio stagionale dopo un lungo periodo di stop forzato, hanno ritrovato la luce in fondo al tunnel. Adesso tocca a tutto il Palermo uscire da un tunnel. Quello della crisi, sancita da tre ko consecutivi che hanno fatto scivolare i rosanero a -6 dalla vetta occupata da Empoli e Frosinone e messo in discussione delle certezze (tecnico-tattiche ma anche di natura psicologica) che sembravano consolidate. Resettare e riavviare il sistema danneggiato dal virus della sconfitta. Queste le priorità degli operatori rosanero chiamati domani alle ore 15 sul campo della Pro Vercelli nella ventisettesima giornata di campionato a recuperare i codici che, nel girone di andata, hanno consentito alla ‘macchina’ di funzionare bene e con pochissime sbavature.
Il match contro i piemontesi, in serie positiva da quattro turni e tornati in carreggiata con il ritorno in panchina di Grassadonia dopo la parentesi targata Atzori, dirà anche se la settimana di ritiro trascorsa a Coccaglio (provincia di Brescia) avrà sortito gli effetti sperati. Staff tecnico e giocatori, ai quali nei giorni scorsi ha fatto visita Zamparini, hanno provato a ricompattarsi con l’obiettivo di trovare insieme le soluzioni più efficaci per gestire nel modo migliore questo momento di difficoltà: «Spetta a me che sono l’allenatore trovare la chiave di volta dopo un paio di sconfitte – ha sottolineato Tedino – sta a me, con impegno, competenza ma soprattutto umiltà, trovare delle soluzioni per uscire da un momento di chiara difficoltà. Detto questo, però, tutto è ancora possibile».
La sfida contro la Pro Vercelli, terzultima in classifica con 26 punti, in un certo senso è una partita senza appello. Un altro passo falso dei rosa nella seconda trasferta di fila, infatti, probabilmente provocherebbe dei ribaltoni (a rischio l’allenatore ma è incerto anche il futuro del ds Lupo costretto a convivere con il ‘fantasma’ di Aladino Valoti, attuale ds del Sudtirol, contattato dai consulenti fidati del proprietario del club di viale del Fante) stimolando l’indole interventista di Zamparini orientato comunque, almeno per il momento, a dare continuità al progetto costruito in estate. Con Tedino e Lupo: «Zamparini vuole un cambio di rotta ma è ciò che vogliamo anche noi, allenatore e squadra – ha spiegato il tecnico rosanero – ci è rimasto male ma ci ha anche trasmesso una dose massiccia di serenità e volontà di centrare la promozione nella massima serie. Il cammino che ci aspetta è difficile ma alla nostra portata. È nelle difficoltà che si formano i gruppi granitici».
Invertire a Vercelli il trend negativo darebbe a Tedino la possibilità di consolidare una panchina che adesso traballa: «Se io vedessi che i giocatori non mi seguono mi farei da parte. Sono arrivato in punta di piedi e in punta di piedi me ne andrei ma la squadra lavora intensamente e vuole uscire da questo momento delicato. Una vittoria allontanerebbe le streghe e, in un solo colpo, sparirebbero anche le problematiche psicologiche. Dobbiamo resettare e riportare tutto alla normalità consapevoli che può iniziare un nuovo percorso vincente. Tutti insieme dobbiamo cercare di ricreare quel nucleo che ci ha consentito di restare imbattuti per diverso tempo. Io mi sono sempre sentito sotto osservazione – ha aggiunto – anche nelle categorie inferiori e dopo una serie di risultati positivi. Questo è il mio spirito: dimostrare di avere attributi nei momenti difficili».
E di sapere ritrovare il bandolo della matassa anche da un punto di vista tattico. Diversi i sistemi di gioco provati in questi giorni dal tecnico friulano condizionato, tuttavia, dall’infortunio di Aleesami costretto a fermarsi e a lasciare ieri il ritiro a causa di una lesione di secondo grado della giunzione mio-tendinea del flessore della gamba sinistra. Al posto del nazionale norvegese si candidano sia Rolando (più adatto ad un modulo con la difesa a tre in qualità di esterno alto) sia Szyminski, impiegabile anche come terzino sinistro in una difesa a quattro nel caso in cui Tedino decidesse di disegnare il suo scacchiere con un 4-3-1-2 o 4-3-2-1. Il percorso sembra tracciato e prevede la conferma in porta di Pomini al posto di Posavec («Josip ha grandi prospettive e potenzialità ma in questo momento delicato preferiamo puntare sull’esperienza di Alberto» – ha dichiarato Tedino), una cerniera di centrocampo con tre elementi (Murawski, favorito su Gnahoré, assieme a Jajalo e Chochev) e il ritorno di Coronado (a supporto di una o due punte a seconda della formula che verrà adottata) dopo il turno di squalifica. Fermato dal giudice sportivo, il brasiliano non ha giocato sabato a Perugia. E a proposito di Perugia, domani (fischio di inizio alle 14) la Primavera rosanero proverà in Umbria a ‘vendicare’ la prima squadra conquistando un risultato positivo nella sesta di ritorno del girone B del campionato di categoria. Punto fermo della formazione guidata da Scurto, seconda a quattro lunghezze dalla capolista Cagliari, è l’esterno sinistro classe 2000 Antonino Gallo che ieri ha firmato (fino al 2021) il primo contratto da professionista.
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