La macchina, di proprietà di un uomo condannato nell'inchiesta tra mafia, politica e imprenditoria, era stata sequestrata nel novembre del 2010. Il contachilometri ha dimostrato che, da allora, il veicolo non ha mai smesso essere utilizzato
Palagonia, per dieci anni hanno usato l’auto confiscata Denunciati moglie e figlio di un condannato in Iblis
Hanno continuato a utilizzare l’automobile confiscata dopo una condanna per mafia. Una donna di 45 anni e il figlio 23enne sono stati denunciati dai carabinieri della stazione di Palagonia con l’accusa di sottrazione o danneggiamento di cose sottoposte a sequestro disposto nel corso di un procedimento penale o dall’autorità amministrativa e violazione di sigilli.
L’auto era stata sequestrata al marito della donna il 3 novembre del 2010. A questo era poi seguita la confisca perché il mezzo era di proprietà di un soggetto indagato (oggi condannato) nell’ambito dell’operazione Iblis. Indistintamente moglie e figlio avrebbero comunque continuato a utilizzare la macchina.
La conferma è arrivata ai militari nel corso di un servizio di supporto all’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc). In occasione della verifica, infatti, è stato notato che il veicolo indicava un chilometraggio di molto maggiore rispetto a quello segnato al momento del sequestro di oltre dieci anni fa.