«Il Cara di Mineo è un’emergenza di Stato. L’ho detto in tutte le salse. È necessario il potenziamento delle forze di polizia. È necessario che le istituzioni prendano atto di una realtà su cui va posta attenzione e risolta. Il centro non può ospitare tremila persone, perché sono ingestibili». Lo afferma il procuratore di Caltagirone Giuseppe Verzera, incontrando i giornalisti in conferenza stampa, per fare il punto sulle indagini sull’omicidio dei due coniugi Vincenzo Solano e Mercedes Ibanez, avvenuto lo scorso 30 agosto a Palagonia, in provincia di Catania. Per il duplice delitto è accusato il 18enne ivoriano Mamadou Kamara, per il quale ieri la gip ha convalidato il fermo ed emesso un ordine di arresto in carcere. Ad aggravare la posizione di Kamara si aggiunge da adesso anche un’accusa di violenza sessuale su Mercedes Ibanez.
Il giovane ivoriano «ha tenuto una condotta violenta, connotata da una disumana crudeltà» dice Maria Ivana Cardillo, la giudice per le indagini preliminari Caltagirone che ha firmato il provvedimento di fermo del 18enne. Documento in cui è scritto che l’accusato ha «infierito contro vittime in età avanzata, e quindi più indifese» e dal quale si ricava un quadro psicologico «tendente a efferati crimini», motivato con la «grande freddezza, il distacco dai fatti e l’atteggiamento primordiale di avere indossato i vestiti e le scarpe di un uomo appena ucciso». La presenza di Kamara sul luogo del delitto «è pressoché certa – continua la gip, che apre alla probabile complicità di una seconda persona ritenendo – impossibile per un unico giovane di corporatura media di gestire contemporaneamente le diverse azioni criminose compiute con una barbarie inaudita»
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«È un episodio gravissimo perché scuote l’ordine pubblico non solo di Palagonia ma di tutto l’hinterland di Mineo, perché la gente non sta più tranquilla – afferma Verzera – La gravità è ancora più marcata per la circostanza che il soggetto, ospite richiedente di asilo, può avere avuto contatti con persone di nazionalità italiana, dai quali può aver ricevuto informazioni su un eventuale tesoretto posseduto dalle due vittime». E aggiunge: «La scena del crimine è raccapricciante. C’è sangue dappertutto, e ciò testimonia un’indole criminale spiccata da parte del 18enne. Ritengo che gli elementi siano talmente gravi a suo carico, e che l’impianto accusatorio sia così granitico, che in breve tempo riusciremo a portarlo a una sentenza di condanna».
Dai risultati dell’autopsia, secondo quanto spiegato dal procuratore Verzera, sarebbe arrivata la certezza che Mercedes Ibanez abbia subito una violenza sessuale da parte del giovane ivoriano. Il quale viene immortalato nei pressi della casa della famiglia Solano anche dalle telecamere di videosorveglianza della città. Le immagini ritraggono Mamadou Kamara uscire in bicicletta dal Cara di Mineo poco prima di mezzanotte. Alle 2.13 viene ripreso in via Palermo e alle 2.16 viene inquadrato in una stradina che porta solo alla villetta dei Solano. Tre ore dopo è di nuovo in strada e alle 6.20 del mattino ritorna al Cara. «Aspettiamo ulteriori esami della scientifica per affermare o escludere che Kamara abbia agito da solo o con dei complici – interviene il capo della squadra mobile di Catania, Antonio Salvago – L’arma per assassinare Vincenzo Solano potrebbe essere un estrattore utilizzato in genere dai meccanici, una tronchesina e uno sgabello sono stati usati per colpire entrambi».
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