Operaio morto folgorato mentre ripara linea della corrente Indagati per omicidio colposo i vertici di E-Distribuzione

Sarà eseguita domani l’autopsia sul cadavere di Nicolò Carusol’operaio specializzato 60enne di Militello in val di Catania che è morto folgorato la sera di giovedì 11 agosto mentre stava eseguendo un intervento di riparazione su una linea di media tensione a Caltagirone. Per questo decesso sono indagati i vertici del colosso E-Distribuzione (già Enel Distribuzione) a livello nazionale e provinciale. All’esame autoptico di domani che sarà eseguito (domani mattina alle 11 nella sala mortuaria del cimitero di Caltagirone) dal medico legale Giuseppe Ragazzi, parteciperà anche l’ingegnere elettrico Francesco Lo Faro. Docente esperto in impianti elettrici che è stato nominato ah hoc dal pubblico ministero per provare a chiarire le dinamiche, le cause e le eventuali responsabilità dell’incidente sul lavoro che ha causato la morte del 60enne. 

Intanto, nel registro degli indagati sono stati iscritti Francesca Romana Napolitano e Vincenzo Ranieri in qualità, rispettivamente, di presidente del consiglio di amministrazione e di amministratore delegato di E-DistribuzioneAndrea Moglia, responsabile dell’unità territoriale di
Catania della stessa società. Il magistrato ha inoltre inviato l’informazione di garanzia ad altre tre persone, per
un totale quindi di sei indagati: si tratta di S.S. 55 anni, S. M. 59 anni e V. A. 58 anni. Tutti e tre di Caltagirone, gli
ultimi due in particolare residenti in contrada Magazzinazzo dove si trovava il traliccio da cui Caruso è
rimasto fulminato. Per tutti l’ipotesi di reato formulata è omicidio colposo

Ultimata l’autopsia, l’autorità giudiziaria rilascerà il nullaosta alla sepoltura e i
congiunti di Caruso potranno fissare la data dei funerali. L’operaio, dipendente da oltre quattro anni della Sirti Energia Spa, ma con alle spalle almeno trent’anni di
esperienza maturata nel riparare e manutenere linee elettriche, giovedì sera dopo il suo turno di lavoro, ha dato la propria disponibilità all’azienda che gli aveva chiesto, nell’ambito del servizio di reperibilità, di intervenire su un palo della corrente
di media tensione che, a causa del maltempo, stava determinando un disservizio a una fascia di utenti calatini. Stando a quanto ricostruito finora, il tecnico avrebbe osservato tutte le procedure ed era regolarmente fornito di tutti i dispositivi di protezione
individuale richiesti per le operazioni di manutenzione straordinaria indossando gli indumenti
professionali, le scarpe e i guanti. 

A essergli fatale, però, sarebbe stata una circostanza che Caruso
non poteva avere messo in conto, e cioè che la linea era in esercizio e che quindi sul traliccio passasse corrente. Anche questo aspetto dovrà essere chiarito. L’operaio ha ricevuto una potente scarica elettrica ed è deceduto davanti a un collega che ha subito dato l’allarme richiamando sul posto pattuglie dei carabinieri e della polizia, vigili
del fuoco e soccorritori che, però, non hanno potuto fare altro che constatare la morte dell’operaio. Fin dal primo momento diverse sigle sindacali hanno parlato di una «morte
assurda che poteva e doveva essere evitata
». A dare risposte adesso dovrà essere la magistratura.


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