Opera Pia Ruffini, incontro fra ex dipendenti ed ente «O reintegrazione o pagamento fino a 15 mensilità»

La reintegrazione dei lavoratori o il pagamento da 12 a 15 mensilità, comprensive dei contributi. Queste le due soluzioni messe sul piatto questa mattina dal giudice del tribunale del lavoro ai vertici dell’Opera Pia Ruffini di Palermo e agli ex dipendenti che hanno presentato ricorso per essere stati licenziati in tronco. «Il presidente ha fatto una proposta transattiva», spiega l’avvocato Nadia Spallitta, che rappresenta gli ex lavoratori. La legale non nasconde che una proposta del genere se la sarebbe aspettata anche e prima dall’ente di piazza Peranni.  

Proposta, quella del giudice, cui si aggiungerebbe anche il saldo delle quattro mensilità ancora arretrate. L’Opera Pia dovrà valutare, dal canto suo, se accettare o meno di procedere nei termini proposti dal presidente, stessa cosa dovranno fare anche gli ex dipendenti. «Non è che tutti possono andare un pensione ora. Ci sono casi e casi», torna a dire infatti l’avvocato. «L’ipotesi delle mensilità potrebbe essere un’ipotesi per chi dovesse andare in pensione entro un anno o un anno e mezzo, e quindi quel periodo sarebbe coperto. Ma a chi invece restano cinque, sei, otto anni? Come campano dopo?».

«Quindi, noi faremo delle controproposte che tengano conto dei singoli casi – torna a dire Spalletta – È una cosa buona che intanto ci sia stata questa proposta del presidente, perché almeno per una parte dei ricorrenti si può ipotizzare che non vadano incontro a un contenzioso». Ma tutto dipenderà dalla decisione dell’Opera Pia, che potrebbe anche decidere di non allinearsi alle due ipotesi suggerite oggi o potrebbe, a sua volta, meditare una controproposta. «L’idea è quella di accompagnarli alla pensione», conclude Spallitta. Fra due giorni ci sarà un nuovo incontro col giudice del lavoro per prospettare queste alternative anche ai restanti ex dipendenti. 


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