Una passeggiata tra le bancarelle del mercato del Capo, per infondere fiducia e serenità a distanza di tre giorni dall’omicidio che ha sconvolto la città. Negli stessi luoghi dove è avvenuto il delitto di Andrea Cusimano ad opera di Calogero Pietro Lo Presti, il sindaco Leoluca Orlando e il comandante provinciale dei carabinieri Antonio Di Stasio hanno provato a far sentire la presenza delle istituzioni, tra lo stupore dei commercianti che ogni giorno lavorano al mercato. Insieme a loro anche il comandante del reparto operativo, tenente colonnello Mauro Carrozzo, e il comandante della compagnia di Piazza Verdi Guido Terenzi.
«Bisogna infondere ai cittadini un sentimento di serenità e credo che questo non si possa assicurare senza la presenza del sindaco che garantisce la vicinanza delle istituzioni- dice il colonnello Di Stasio -. Noi, come forze dell’ordine, dobbiamo garantire la sicurezza e la sicurezza si garantisce stando vicino a tutti quelli che vivono in questa città. L’arma dei carabinieri ha una vocazione territoriale, siamo presenti anche nell’ultimo paesino e raccogliamo le istanze dei cittadini per dare una risposta sempre più efficace».
Intanto le indagini sull’omicidio vanno avanti, con gli inquirenti alla ricerca del complice del killer. «L’omicidio di sabato certamente è un episodio gravissimo – ha detto il primo cittadino – è una offesa alla stragrande maggioranza di chi vive al Capo. Il Capo è ben diverso dalla violenza criminale. Quando io passeggio per queste strade, davanti a questi banconi di vendita mi sento a casa, al sicuro e con persone che condividono un periodo di cambiamento». Un episodio, quello di sabato mattina, che rischia di allontanare la ripresa di uno dei mercati storici più celebri, sul quale sia la giunta che il consiglio comunale e quello di circoscrizione vogliono puntare.
«Abbiamo fatto questa passeggiata – ha aggiunto Orlando – per ricordare che il Capo è un patrimonio straordinario di risorse umane, risorse economiche e culturali, ma anche per dire grazie all’arma dei carabinieri e alle forze dell’ordine perché mettono in sicurezza questo straordinario patrimonio. E siamo qui per dire grazie al Capo e a quegli operatori onesti che promuovono un’immagine positiva della città».
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