Pubblicato oggi sul sito del Comune l'annuncio, valido fino al 26 giugno, per il «fabbricato di rilevanza storica, edificato agli inizi del '700, sito in via Lungarini». Un immobile di cui da tempo il Comune cerca di sbarazzarsi, finora senza esito
Nuovo bando per vendere palazzo Sammartino Il prezzo scende ancora, tolti altri 400mila euro
«Un fabbricato di rilevanza storica, edificato agli inizi del’ 700, sito in Via Lungarini, tra Vicolo Di Blasi e Vicolo Sciara – nei pressi di piazza Marina ndr – confina nella parte posteriore con il palazzo dei Principi Notarbartolo di Castelreale. Suddiviso in 20 unità abitative». Con questa presentazione, tratta dalla scheda dell’unità immobiliare presente sul sito del Comune di Palermo, Palazzo Sammartino potrebbe fare gola a qualsiasi investitore in possesso dei requisiti finanziari per poterselo aggiudicare. Ma, fino a oggi almeno, nessuno sembra volerlo, tanto che l’amministrazione cittadina ha pubblicato l’ennesimo bando d’asta per poterlo cedere. E il prezzo scende ancora.
La storia di palazzo Sammartino, finiti i fasti nobiliari e passato nelle mani del Comune, non è poi stata così rosea. Una struttura da tremila metri quadri su tre piani che è stata frazionata in 20 abitazioni e presto occupata abusivamente. Ad avere la meglio, tuttavia, più che gli occupanti, andati via da anni, è stato il degrado. Lo stabile a pochi passi da palazzo Mirto, infatti, versa in condizioni fatiscenti tanto da sollevare a più riprese le preoccupazioni dei cittadini che vivono in quel quartiere da una parte per i costanti pericoli di crollo e dall’altra perché palazzo Sammartino si era ormai trasformato in una discarica a punto da fare temere ai residenti dei palazzi intorno una possibile emergenza sanitaria. E alla fine il Comune aveva optato per murarne porte e finestre. Un recupero, già nel 2015, sembrava troppo oneroso.
Il primo tentativo di sbarazzarsi di questo palazzo risale a diversi anni fa con un’asta a cui però non si presentò nessuno. Poi un nuovo tentativo nel 2015, con la struttura in vendita al prezzo, ridotto, di due milioni di euro, ma anche in quel caso niente da fare. E infine la messa in vendita nel piano di alienazione promosso dall’agenzia del demanio, che lo aveva inserito sul suo sito-vetrina Investinitalyrealestate, evidentemente senza successo, sempre a due milioni di euro.
Oggi la pubblicazione del nuovo bando per un’altra asta, che questa volta partirà da un milione e 600mila euro: 400mila euro di sconto rispetto all’ultimo prezzo per invogliare gli investitori a puntare i propri capitali per dare al palazzo «destinazione residenziale», oppure «quella del terziario-direzionale o culturale». La scadenza per la presentazione delle offerte è stata fissata al 26 giugno.
«Il contratto di acquisto relativa al lotto – si legge nel bando – contemplerà l’obbligazione per l’aggiudicatario di presentare il progetto per il rilascio della concessione finalizzata al recupero dell’immobile entro il termine di 10 mesi dalla stipulazione del contratto medesimo». Inoltre, «l’amministrazione, in qualunque momento e fino alla stipula del contratto, si riserva la facoltà di recedere dalle operazioni di vendita». Ma al momento questa eventualità appare quanto mai improbabile.