In queste ore sta montando una campagna per lo scioglimento immediato dellArs attraverso le dimissioni di 46 deputati: non vorrei che qualcuno, fra i firmatari, stia pensando ad un escamotage per evitare di far approvare dal parlamento nazionale la legge per la riduzione dei seggi, da 90 a 70″.
Il riferimento è i seggi di Sala d’Ercole, la sede del parlamento siciliano. Su questo punto si sofferma il parlamentare regionale del Pd, Pino Apprendi, che ricorda che l’Ars ha già approvato una legge-voto che, proprio in questi giorni, è in discussione al parlamento nazionale. Trattandosi di una legge costituzionale (lo Statuto autonomistico siciliano è ‘costituzionalizzato’: ciò significa che, per ridurre il numero dei parlamentari di Sala d’Ercole, serve una legge costituzionale e, di conseguenza la cosiddetta ‘doppia lettura’ prevista dall’articolo 138 dela Costituzione italiana).
In questi giorni, come già ricordato, la legge costituzionale che dovrebbe ridurre il numero dei parlamentari di Sala d’Ercole da 90 a 70 è in discussione al parlamento nazionale. Apprendi teme che, sciogliendo anticipatamente l’Ars, si interrompa a Roma l’iter della legge che dovrebbe ridurre il numero dei deputati regionali.
“E facile protestare ed indignarsi – dice sempre il deputato del Pd – ma non so quanto sia utile fare precipitare le cose e annullare in questo modo una delle più importanti riforme approvate in questa legislatura”.
“A scanso di equivoci – conclude Apprendi -: sono favorevole allo scioglimento dellArs, ma non prima dellapprovazione della riduzione dei deputati.
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