Nesima, traffico nel caos per stop lavori metro Fce: «Un allarme negli scavi, ma tutto è sicuro»

Un avviso d’allarme dato da uno dei macchinari che effettua gli scavi della galleria della metropolitana per la fermata Nesima-Fontana. I lavori che si fermano per verificare la consistenza del sottosuolo e la chiusura quasi totale della rotatoria di fronte al nuovo ospedale Garibaldi, che provoca un ingorgo da record. Nel frattempo, c’è anche una voce – infondata – che si sparge: «È crollato un nuovo pezzo della Circonvallazione». Un’affermazione supportata anche dalla sala operativa della polizia municipale di Catania che parla di «cedimento strutturale della carreggiata», mentre gli ausiliari del traffico sul posto (chi scrive ne ha contati cinque) si limitano a descrivere un generico «avvallamento che però adesso non si vede più». Sono questi i contorni di quanto accaduto nelle ultime ore in viale Felice Fontana, importante snodo viario da e per il capoluogo etneo. Le code sono lunghe chilometri: in direzione Misterbianco cominciano da San Nullo, mentre in direzione Catania partono dalla zona del negozio Bruno Euronics

Sul posto sono al lavoro gli operai della Cmc di Ravenna, la ditta che si occupa del cantiere per la futura tratta della metro cittadina. «Chi ha creato questo allarmismo inutile?», si arrabbia con accento spagnolo Agustin Alvarez, che per il colosso delle costruzioni si occupa di sovrintendere i lavori della galleria. «Le sembra che ci siano crolli? Non ha ceduto niente», dice. Sulla carreggiata chiusa al traffico, intanto, ci sono alcuni teloni di plastica che nascondono una porzione di strada alla vista. Lì un mezzo industriale sta facendo dei carotaggi: sta, cioè, prelevando delle porzioni di terreno per saggiarne struttura e composizione. «Stiamo lavorando alla galleria – continua Alvarez – La nostra talpa è arrivata poco più avanti, dove c’è il grande bocchettone dell’aria che si vede più avanti, transennato». E indica un grosso incavo al centro della rotonda, con un diametro di diversi metri, che servirà – per dirlo in termini tutt’altro che tecnici – allo «sfiatamento» dei treni al loro arrivo alla stazione.

«Facciamo dei continui controlli sul sottosuolo – prosegue l’esperto dell’azienda – Qui non è facile perché è irregolare. Con la pietra lavica le cose sono più complicate e certe volte bisogna fermarsi per capire e andare avanti più velocemente dopo». Di cedimenti o avvallamenti, però, lo giura: «Non ce ne sono stati. Non si vede?». Il traffico, nel frattempo, è sempre più intenso e procede a passo d’uomo. Una velocità che permette a un esercito di smartphone di immortalare la scena. E a un esercito di scooter di spostare i new jersey in plastica bianca e rossa e tagliare da un lato all’altro la circonvallazione, evitando code interminabili. «Non è successo nulla di straordinario – interviene Salvatore Fiore, dirigente tecnico di Ferrovia Circumetnea – La macchina escavatrice stava lavorando e a un certo punto ha rilevato un aumento del materiale in uscita»

Ancora una volta, in termini non tecnici: stava tirando fuori più materiale di quanto ne fosse prevista dai calcoli fatti in precedenza e su cui la strumentazione – «ipertecnologica», ripete chi lavora in quel cantiere – era stata tarata. «Quando succede una cosa del genere, viene emesso un segnale di allarme. Gli operai si fermano e avviano le verifiche». Controllano, cioè, che non ci sia motivo di temere quelle che si chiamano subsidenze: lenti e progressivi sprofondamenti. «Tutti gli esami, comunque, hanno finora dato esito assolutamente negativo», sostiene Fiore. In altri termini, per ora non c’è niente per cui i tecnici abbiano motivo di essere preoccupati. «Finite le verifiche, si riprende lo scavo. Hanno fatto benissimo a bloccare la macchina scavatrice e a fermare il traffico. Se non ci sono problemi, domattina riapriamo». Il Comune di Catania, nel frattempo, suggerisce di evitare gli incolonnamenti e usare la tangenziale etnea. Anche lì, però, il traffico risulta al momento bloccato per via di un grave incidente.


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