TRA VENTI GIORNI SI VOTERA’ – ANZI SI RIVOTERA’ – IN SEI SEGGI DELLA PROVINCIA DI SIRACUSA. NOMINARE ASSESSORE REGIONALE UN ASSESSORE COMUNALE DI QUESTA PROVINCIA NON E’ IL MASSIMO DELLA CORRETTEZZA POLITICA E ISTITUZIONALE
Nel PD siciliano, ormai, volano gli stracci. Tema: le bizzarre elezioni in sei seggi della provincia di Siracusa volute dal Consiglio di giustizia amministrativa (Cga) in seguito a presunti brogli elettorali verificatisi in occasione delle elezioni regionali dell’ottobre del 2012. Pomo della discordia: la nomina – attesa – di un assessore del Comune di Rosolini, che si trova per ‘caso’ in provincia di Siracusa – ad assessore regionale al Territorio e Ambiente. Si tratta di Piergiorgio Gerratana. Nomina che non piace al PD, che minaccia di denunciare il presidente della Regione, Rosario Crocetta, per voto di scambio.
In effetti, il PD siciliano – e in particolare l’onorevole Bruno Marziano, parlamentare di questo Partito eletto a Siracusa – non ha tutti i torti. Nominare un assessore regionale a venti giorni da voto, scegliendolo proprio nella provincia dove il voto deve essere ripetuto, è un atto di grande scorrettezza politica e istituzionale.
Di fatto, con la ripetizione del voto in questi sei seggi della provincia di Siracusa, qualcuno rischia il seggio. Anche il PD rischia di perdere il seggio.
In sei seggi di questa provincia si voterà – anzi, si rivoterà – il prossimo 5 ottobre. Questo avverrà, lo ribadiamo, in forza di un pronunciamento del Cga che ha – come direbbero i giuristi – ‘novellato’ la trattazione di un fenomeno non nuovo nella storia delle elezioni.
Di solito, quando in alcune sezioni si riscontrano troppe stranezze, i voti delle medesime sezioni venivano annullate. Il Cga, invece, ha optato per far rivotare gli elettori di queste sei sezioni.
Da qui la ‘furbata’ del solito Crocetta e dei suoi sodali: ‘sbarellare’ l’assessore regionale Mariarita Sgarlata, anche lei di Siracusa, ma a quanto pare senza voti, per intruppare nel Governo della Regione un consigliere comunale di un Comune della provincia di Siracusa.
Operazione scorretta organizzata – a quanto si dice – da Crocetta in combutta con i renziani. Una forzatura che, in realtà, è una manifestazione di debolezza: è evidente che Crocetta, i renziani e le altre ‘frattaglie’ del PD che sostengono l’attuale Governo regionale si sentono mancare il terreno sotto i piedi. Così provano a recuperare il consenso sociale e politico che hanno perso mal governando la Sicilia con una nomina di stampo clientelare.
Da qui la reazione del PD siciliano che minaccia di rivolgersi alla magistratura per voto di scambio.
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