no al decreto che aumenta del seicento per cento i canoni per la concessione del demanio marittimo.
Mozione del M5S per bloccare l’aumento dei canoni del 600 per cento sul demanio marittimo
No al decreto che aumenta del seicento per cento i canoni per la concessione del demanio marittimo.
Per sbarrare la strada all’atto Il Movimento 5 Stelle ha presentato una mozione all’Ars.
Il ritiro del decreto afferma il capogruppo Giancarlo Cancelleri, primo firmatario della mozione – è un atto semplice, ma doveroso. Non si può affossare un settore che ha invece bisogno di aiuto. Nelle prossime settimane avvieremo un tavolo tecnico con gli operatori del settore per rivedere la legge regionale.
E’ insensato afferma la deputata, Angela Foti fare un provvedimento del genere senza tenere in considerazione le parti in causa. Si faccia una legge organica che tenga conto delle peculiarità devi vari soggetti coinvolti, ai quali lo stesso assessore al Territorio e Ambiente, Mariella Lo Bello, ha fatto riferimento nel corso del suo intervento in aula di qualche giorno fa. Il decreto, tra l’altro, arriva nel momento sbagliato, quando le imprese sono già boccheggianti per la crisi.
Il provvedimento governativo, secondo la mozione, rischierebbe di cancellare centinaia di micro e piccole aziende e posti di lavoro, spazzando via un’offerta turistica di qualità che non riguarda solo stabilimenti balneari, ma anche alberghi, ristoranti, campeggi, e tante altre realtà imprenditoriali.
Secondo una tabella riportata nella mozione i canoni applicati in Sicilia sono perfettamente in linea con quelli nazionali.
Nel rispetto dei principi del Movimento, la mozione mira a salvaguardare l’ambiente, impegnando il governo ad adottare ogni utile iniziativa affinché la disciplina delle concessioni tenga conto dei principi di tutela ambientale e paesaggistica, anche in considerazione del rispetto della proporzionalità tra spazio liberamente fruibile e spazio utilizzato dagli stabilimenti balneari, nonché del rispetto delle norme sulla concorrenza, così come stabilito dalla direttiva Bolkenstein.