Nel commentare, ieri, le dichiarazioni del vice presidente dell’Ars, Antonio Venturino, esponente del Movimento 5 Stelle, che ha rinunciato all’indennità aggiuntiva di 3 milioni e 200 mila euro circa e all’auto blu (indennità aggiuntiva e auto blu sono i ‘regali’ che il Parlamento siciliano offre ai vice presidenti), abbiamo espresso dubbi sulla riduzione delle indennità dei parlamentari dell’Ars, iniziativa promessa dai grillini in campagna elettorale.

Dobbiamo ammettere che i nostri dubbi – e le nostre critiche – sono state, forse, un po’ esagerate.

Abbiamo, infatti, preso atto che il capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars, Giancarlo Cancelleri, nei giorni scorsi, ha annunciato (ma non ancora formalizzato) un disegno di legge per dimezzare le indennità dei 90 parlamentari dell’Ars.

Il disegno di legge ancora non c’è: ma, alla luce dell’impegno assunto da Cancelleri, non dubitiamo che si materializzerà. Vedremo chi, in Aula, voterà o si opporrà al dimezzamento delle indennità parlamentari (che oggi si attestano sui 16 a 18 mila euro al mese per ogni parlamentare).

Cancelleri ha anche detto che i parlamentari del Movimento 5 Stelle, per ridursi l’indennità parlamentare, non aspetteranno l’eventuale legge regionale. I 15 deputati di questo gruppo parlamentare si autoridurranno l’indennità (non abbiamo ancora capito se la porteranno a 2 mila e 500 euro al mese o se la dimezzeranno). In questa fase stanno valutando a come utilizzare la parte delle indennità che i parlamentari di questo gruppo parlamentare non percepiranno.

Detto questo, ammettiamo di essere stati un po’ rudi. Ma un motivo c’è: dai 15 parlamentari grillini dell’Ars non ci aspettavamo la partecipazione al ‘balletto’ della spartizione delle poltrone. Ci permettiamo di ricordare che, per mettere a soqquadro l’Ars basta un solo deputato. Quindici deputati possono fare tre rivoluzioni. Altro che vice presidenza dell’Ars!