Sorgono a pochi passi l'uno dall'altro i due pub del centro di Palermo. I titolari guardano dallo stesso punto di osservazione ma hanno pareri differenti. Capizzi denuncia da anni degrado e abusivismo a pochi passi dal suo locale, Graziano invece insiste sui miglioramenti degli ultimi anni nella zona, che ha visto il ritorno di famiglie e bambini
Movida, piazza Olivella vista da Fud e Fusorario «Qui non è il Bronx» «Sì, ma è a soli 50 metri»
Bronx o Manhattan? Dipende dai punti di vista. Stiamo parlando di due punti di osservazione privilegiati, l’uno a pochi passi dall’altro a piazza Olivella: Fud e Fusorario. Il primo è approdato in centro a Palermo da un anno e mezzo, il secondo è uno storico locale della zona. Da diversi mesi, dopo un periodo di abbandono e disinteresse, i riflettori sono stati puntati su questo tratto della movida del centro. Soprattutto da quando il titolare del Fusorario, Francesco Capizzi, dopo diverse denunce sulla situazione di proliferazione di abusivismo e degrado nella zona, ha subito un atto intimidatorio, i cui colpevoli non sono stati ancora individuati.
Da tempo anche un altro locale della zona, in piazzetta Monteleone, aveva lamentato la situazione in cui versa il quartiere, ponendosi tra i promotori del comitato Olivella-Monteleone, che racchiude una trentina di iscritti, al quale aderisce anche il Fusorario e che da poco ha deciso di assumere dei metronotte per garantire la propria sicurezza. In particolare è stata inviata ai media un comunicato stampa nel quale si parla di «risse continue e schiamazzi senza limiti, atti di vandalismo, libero consumo di droghe anche in pieno giorno, orde di minorenni che cominciano a bere alcoolici già nel primo pomeriggio e fanno sesso all’aperto», nel comunicato la zona viene quindi paragonata al malfamato quartiere di New York.
Andrea Graziano, titolare di Fud Bottega Sicula, non ci sta e ha detto la sua, ribadendo come negli ultimi due anni la zona sia rifiorita e frequentata da palermitani di tutte le età: «Sono tornate le famiglie con i bimbi che da anni non frequentavano più il quartiere. Le griglie e i kebab fumanti – continua – hanno lasciato spazio a ristorantini curati e vinerie. Anche quegli esercizi storicamente abusivi si sono attrezzati per mettersi in regola». Il commerciante riferisce quindi che, almeno di fronte al proprio locale «nessuno sbraita, nessuno vomita o si prende a botte né tanto meno fa sesso all’aperto».
Per il titolare del Fusorario però i proprietari di Fud «non hanno capito la missiva del comitato di cui sono tornato a fare parte. Il nuovo Bronx è riferito esclusivamente a piazza Angelina Lanza e piazzetta Monteleone, che rientrano nel quartiere Olivella. Dove è stato ampiamente documentato ciò che avviene e solo questo sabato grazie alla presenza dei vigili per l’intera serata, ha evitato che il fenomeno si ripetesse». «Piazza Olivella è già un’isola felice da diversi anni – afferma ancora Capizzi – l’unico neo sono i pochi locali che non si adeguano alle normative vigenti, continuando a occupare più spazio di quello concesso e con strutture non contemplate nella delibera 252 del settembre 2014. Già Fud, ha trovato la situazione buona e sicuramente il suo elevato target ha contribuito ad elevare il livello della piazza. Ha un buon parco clienti, che ha contribuito ad innalzare il livello».
Ma la preoccupazione del titolare del Fusorario è un’altra: «Piazza Olivella era il Bronx fino a qualche anno fa, di fronte il mio locale c’erano le prostitute, lo spaccio era ovunque e le liti all’ordine del giorno, dopo anni di segnalazioni la piazza è cresciuta. Il mio timore è che se il degrado è a soli cinquanta metri di distanza, nella piazza accanto, da un momento all’altro può trasferirsi da noi ed è per questo che dobbiamo insistere affinché l’ordine venga ristabilito, sia per i residenti e sia per noi che abbiamo investito». Per Capizzi «se piazza Olivella, fosse stata come era nei primi anni del 2000, i titolari di Fud non sarebbero venuti ad investire qui. Pertanto la nostra preoccupazione dovrebbe essere anche la loro. Speriamo che nelle prossime settimane il servizio di ronda sia sempre attivo, per il bene comune».