Una sottoscrizione nazionale per realizzare un monumento in ricordo di Pio La Torre e Rosario di Salvo, uccisi in un agguato mafioso a Palermo, il 30 aprile 1982. L’iniziativa è stata presentata oggi dal primo cittadino a Palazzo delle Aquile insieme alla figlia di Rosario Di Salvo, Tiziana, al deputato regionale Pd all’Ars Pino Apprendi, ad alcuni dirigenti scolastici e presidenti di circoscrizione. Questa mattina è avvenuta la presentazione del prototipo del monumento, che sarà realizzato tramite una raccolta fondi su un conto corrente.
«Il monumento di circa due metri sarà realizzato da un artista toscano, Mauro Giuntini, nel giardino del quartiere Noce, intitolato a Rosario Di Salvo tra via Nazario Sauro e viale della Regione Siciliana. Speriamo di inaugurarlo il prossimo 30 aprile» ha annunciato Sergio Infuso, promotore dell’iniziativa, che ha spiegato come la scelta del luogo abbia privilegiato un «quartiere densamente popolato per rilanciare la memoria in un giardino che ancora versa in condizioni di incuria».
«La Torre e Di Salvo erano degli eretici, dei sovversivi, perché la mafia governava Palermo – ha detto il sindaco Leoluca Orlando – oggi possiamo dire che la mafia non governa più Palermo, esiste, ma è una tessera malata del mosaico Palermo». Per Pino Apprendi, intervenuto a nome dell’associazione Antigone, «il nostro compito è passare il testimone ai ragazzi e fare memoria». L’iniziativa rientra in un percorso che partirà a giorni coinvolgendo alcune scuole di Palermo come la direzione didattica del De Amicis, Gabelli, Pio La Torre e gli istituti comprensivi Antonio Ugo e Pestalozzi Cavour, «ma non escludiamo se ne possano aggiungere altre», dicono alcune insegnanti. «A essere coinvolti saranno anche il centro studi Pio La Torre e la fondazione Falcone», aggiunge Infuso.
«I ragazzi sono il futuro, non possono e non devono dimenticare, ma le stragi di mafia sono state troppo grandi per essere concepite solo in Sicilia – ha detto Tiziana Di Salvo – trovo lodevole sensibilizzare soprattutto i più giovani con iniziative come queste che aiutano a ricordare un periodo in cui le stragi a Palermo e in Sicilia erano quotidiane, ma vorrei ci fosse maggiore attenzione a livello nazionale, gli investimenti della mafia sono soprattutto al Nord, è un fenomeno che ha radici nella finanza, nella politica, condiziona la vita del Paese e ha un peso internazionale. Continuare a dire che non esiste vuol dire mettersi il prosciutto sugli occhi».
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