Avrebbero preso soldi per caricare a bordo 27 migranti. Questa la pesante accusa rivolta dalla procura di Ragusa nei confronti della società armatrice della nave Mare Jonio e di altre quattro persone che risultano soci, dipendenti o amministratori dell’imbarcazione che opera per conto della ong Mediterranea Saving Humans. I magistrati iblei hanno disposto una serie di perquisizioni a Trieste, Venezia, Palermo, Bologna, Lapedona (Fermo), Mazara Del Vallo, Montedinove (Ascoli Piceno) e Augusta. L’ipotesi è di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e violazione delle norme del codice di navigazione.
L’indagine, condotta dalla guardia di finanza e dalla polizia con la collaborazione della guardia costiera, riguarda un intervento avvenuto a settembre dello scorso anno. L’11 settembre, 27 persone erano trasbordati dalla nave Maersk Etienne, battende bandiera danese, alla Mare Jonio. Il tutto sarebbe avvenuto senza che la nave della ong ricevesse il consenso – né dalle autorità maltesi né da quelle italiane – a portare a bordo i naufraghi.
I magistrati sono inoltre convinti del fatto che il personale salito a bordo avrebbe stilato un report medico sulle condizioni dei miganti, soltanto dopo che le due società armatrici avevano chiuso un accordo di natura commerciale. Per questo la procura ha disposto il sequestro dell’imbarcazione.
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