Migranti, in 156 con Guardia costiera svedese  Impedito l’accesso al molo alla Rete antirazzista

Una nave della Guardia costiera svedese ha portato stamani al porto di Catania 156 migranti. Le operazioni di sbarco sono iniziate alle 9.30. Tre uomini sarebbero stati isolati dalle forze dell’ordine e condotti via. Potrebbe trattarsi dei presunti scafisti. La maggior parte dei profughi è stata condotta al Cara di Mineo, al centro della bufera legata all’inchiesta di Mafia Capitale. Gli altri in strutture di Messina e Palermo. Al molo 11 del porto etneo non tutte le associazioni che si occupano di sostegno e accoglienza sono state fatte passare. 

Nel gruppo c’era un solo minore non accompagnato, una madre con un neonato di poche settimane e un bambino iraniano con una leggera disabilità. «Il sorriso splendido di quel ragazzino iraniano – ha detto il sindaco Enzo Bianco, presente al porto – vorrei dedicarlo ai miei colleghi delle regioni del nord che si turbano se devono accogliere qualche immigrato in più».

Intanto, a denunciare l’irrigidimento nell’accesso alle operazioni è la Rete antirazzista catanese. «Già nello sbarco precedente, ad una decina di volontari di associazioni antirazziste era stato impedito l’accesso nella banchina dove avveniva lo sbarco per nuove disposizioni della Questura di Catania. In base a quale criterio – chiedono gli attivisti – si garantisce l’accesso ad alcune associazioni, spesso di area cattolica, mentre viene impedita l’agibilità ad altre, impegnate da anni in attività in difesa dei migranti?». Nelle settimane scorse l’associazione aveva denunciato che sulla banchina del porto venivano prese le impronte digitali ai migranti senza fornirgli adeguate informazioni sui loro diritti. 

Oggi hanno avuto accesso al molo solo associazioni e attivisti accreditati dalla prefettura. Procedura che finora la Rete antirazzista ha rifiutato. «Se le istituzioni non perdono occasione per vantare le capacità d’accoglienza della cittadinanza, ciò si deve tradurre nella possibilità per qualsiasi cittadino/a solidale di avere accesso anche nelle banchine durante gli sbarchi», spiegano.

L’attenzione viene infine posta sul trasferimento al Centro d’accoglienza per richiedenti asilo di Mineo. Secondo la Rete «il Cara non può essere usato come centro di primo soccorso e accoglienza, come quello di Pozzallo. Invece – denunciano gli attivisti – i migranti vengono portati lì e gli viene fatto un badge di tre giorni. Solo che la maggior parte scappa la prima notte». 

Redazione

Recent Posts

L’incidente mortale sulla Palermo-Agrigento. Sospesi i festeggiamenti a Bolognetta

Una processione vissuta in preghiera con la sospensione di tutti i segni festosi. Niente banda…

8 ore ago

Accoltellamento nel mercato della Vucciria a Palermo. Ferito un 29enne

Un uomo, 29enne originario del Bangladesh, è stato accoltellato la scorsa notte a Palermo, nel mercato…

9 ore ago

Catania, due colpi in un giorno. Ruba borsello e rapina una coppia facendosi consegnare 20 euro

La Polizia, a Catania, ha denunciato un 20enne responsabile del furto di un borsello all’interno…

12 ore ago

Marsala, litiga con la compagna e l’aggredisce in strada. Divieto di avvicinamento per un 35enne

I carabinieri della sezione Radiomobile della compagnia di Marsala hanno arrestato in flagranza un 35enne…

12 ore ago

Panarea, operaio schiacciato dal muletto viene abbandonato in strada. Denunciato il datore di lavoro

Un operaio irregolare, originario del Màghreb, è stato abbandonato per strada nell'isola di Panarea, lontano…

12 ore ago

Un anno dopo lo sgombero del consultorio occupazione simbolica davanti il Comune di Catania

«Dopo un anno di silenzio assordante alle richieste di soluzioni, nessuna risposta è stata data,…

12 ore ago