La polizia e la guardia di finanza hanno individuato le persone che avrebbero guidato le imbarcazioni partite nei giorni scorsi da Tripoli. Si tratta di tre libici, due senegalesi - di cui uno minorenne - e di un gambiano. Fondamentali i racconti dei cittadini in fuga dai Paesi di origine. Guarda le foto
Migranti, fermati sei scafisti dello sbarco di ieri Guidavano gommoni con oltre 800 passeggeri
La polizia e la guardia di finanza di Catania hanno fermato sei persone, con l’accusa di essere stati gli scafisti delle imbarcazioni soccorse nei giorni scorsi nel Canale di Sicilia, con a bordo gli 841 migranti sbarcati ieri nel capoluogo etneo a bordo della nave Esps Reina Sofia. Si tratta di Mohamad Al Lajma, 30 anni, Ali Almerabit, 38 anni, Khalifa Abdelrahman, 38 anni, tutti originari della Libia; del gambiano Jatta Bakarys, 22 anni, e di Babakari Diop, 23enne di nazionalità senegalese. Fermato anche un minorenne, anche lui originario del Senegal. I primi cinque sono stati trasferiti in carcere, mentre il minore è stato dato in affidamento a un centro di accoglienza.
Le indagini per individuare i presunti scafisti sono iniziate, come da prassi, quando ancora la nave doveva approdare a Catania e si sono basate sulle dichiarazioni dei migranti in fuga dall’Africa. Anche in questo caso, dai resoconti sono emersi dettagli sulla detenzione nel paese nordafricano in attesa del momento di imbarcarsi a bordo di alcuni gommoni. I migranti sarebbero stati tenuti in abitazioni situate nell’hinterland di Tripoli, sorvegliati da trafficanti armati.