L’ex cinema Midulla di San Cristoforo è stato occupato da attivisti e associazioni meno di due settimane fa e alla prima circoscrizione è già polemica. Così il presidente del senato di quartiere di via Zurria, Salvatore Romano, questa mattina ha messo all’ordine del giorno della riunione proprio l’occupazione abusiva dell’ex centro polifunzionale. Attorno al tavolo c’erano tutti i consiglieri del centro storico mentre alle loro spalle gli occupanti della struttura pubblica. All’appuntamento, che si è concluso pacificamente, non sono mancati momenti di tensione tra i politici e gli attivisti.
«Io non sono contrario al lavoro dei volontari che ringrazio perché lo fanno a costo zero ma – dichiara Romano – le cose si fanno secondo le leggi, non così». Il presidente del Consiglio di circoscrizione chiede da giorni l’intervento ufficiale dell’amministrazione comunale sulla questione. «Dopo avere appreso la novità sul Midulla dalla stampa ha scritto al sindaco Enzo Bianco e all’assessore al Patrimonio Salvatore Parlato ma non no ho avuto da loro ancora alcun riscontro». «Se il Comune ha intenzione di affidare a volontari e associazioni il Midulla allora prepari un bando pubblico, indichi quali sono i requisiti, e proceda di conseguenza», precisa. «Io mi sento responsabile della comunità e a chi me lo chiede devo dare notizie certe. Sono un amministratore e ritengo che tutto deve avvenire nel territorio secondo norma», conclude.
«Nella nostra circoscrizione ogni giorno assistiamo a situazioni di abusivismo sul suolo pubblico o sui parcheggi e – dichiara il consigliere Davide Ruffino, uno di coloro che si è schierato a favore degli occupanti – mi è sembrato strano che il Consiglio si fosse mosso così celermente per l’occupazione del Midulla». Il componente del senato di quartiere sostiene che «sì, gli attivisti si sono appropriati di un bene pubblico ma lo hanno subito restituito alla città. Dove prima c’era solo degrado adesso ci sono laboratori per bambini e cineforum, ed è un acquisto per il quartiere». A spalleggiare Ruffino è stato anche un altro collega, Enrico Smeraldo. «Siamo entrambi dell’idea che, a questo punto, l’amministrazione comunale dovrebbe regolarizzare la posizione degli attivisti, assegnando loro il bene», conclude.
«Non sono mancati i momenti di polemica questa mattina ma alcuni consiglieri stavano dalla nostra parte», commenta uno degli attivisti coinvolti, Pasqualino Cacciola. «Alla fine della riunione ufficiale abbiamo ribadito la nostra posizione e stasera abbiamo già alcuni appuntamenti con cittadini che hanno saputo dell’occupazione e vogliono darci una mano», continua. «L’idea è quella di valutare la possibilità di implementare le nostre attività con un corso di danza contemporanea, uno di okido (disciplina di arti marziali, ndr) e un altro di batteria».
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