Associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di shoujo-ai e yuri. Si presentano così sul proprio sito web le Micette Scanlations, il gruppo che da due anni si impegna nella diffusione di alcuni particolari generi di manga. Quelli che ruotano attorno all’universo lesbico. A guidare il team c’è Antonella Cavallaro, 28enne di Belpasso: «Micette Scanlations è un blog fondato due anni fa insieme a un’altra ragazza – racconta a MeridioNews -. Ci occupiamo di tradurre manga di genere dall’inglese all’italiano e alcuni anche dal giapponese. Con scanlation si indica la scansione del formato cartaceo di un determinato manga, tradotto in una lingua diversa rispetto all’originale». A collaborare sono perlopiù ragazze di tutta Italia, che fanno la loro parte per rendere fruibili al pubblico italiano prodotti su cui raramente le case editrici puntano: «La nostra è una passione, non guadagniamo nulla ma non per questo non la affrontiamo seriamente – continua Cavallaro -. Gli impegni sono molteplici: le pagine vengono ripulite dalla polvere e livellate nei colori in bianco e nero. Successivamente vengono rimossi i testi in lingua originale per rimpiazzarli poi con le traduzioni. Talvolta, quando il testo cancellato si trova direttamente sull’immagine e non dentro al balloon, è anche necessario ricostruire i disegni».
La differenza tra shoujo-ai e yuri sta nella resa grafica della relazione: nel primo caso si gioca molto sul sottotesto, concentrandosi sui sentimenti, mentre nel secondo i rapporti sono descritti in materia esplicita: «Abbiamo una decina di serie in corso, di cui tre o quattro completate – spiega l’appassionata -. Poi ci sono anche alcune oneshot, ovvero storie che si concludono in uno o due capitoli, e le doujinshi, che invece sono storie create dai fan e dunque non pubblicati in via ufficiale». Dalle traduzioni al controllo qualità, i passi da seguire sono diversi: «Abbiamo cinque traduttori, di cui una che traduce anche dal giapponese. Gli altri controllano che le traduzioni siano corrette da un punto di vista lessicale e grammaticale. E c’è poi chi si occupa della grafica».
La scelta di puntare su generi poco esplorati dal mercato editoriale italiano, per Antonella, è stata quasi naturale: «Quando ho capito di essere lesbica – racconta – ho cercato qualcosa da leggere a tema e mi sono imbattuta in questo genere che mi ha appassionato. Ho iniziato come traduttrice per un vecchio forum che trattava questo genere, poi ho conosciuto quella ragazza con cui ho fondato il sito e abbiamo deciso di metterci in proprio. Volevamo essere più indipendenti e poter scegliere insieme ai lettori i manga da tradurre». La community è anche l‘occasione per confrontarsi su tematiche che vanno oltre la passione per i fumetti: «Il forum è lo spazio in cui la maggior parte dell’attività degli utenti si svolge. Lì si chiacchiera, si commenta e ci si conosce», spiega Cavallaro.
Lavorare su prodotti pubblicati potrebbe creare problemi con la gestione dei diritti d’autore, ma in tal senso l’approccio del gruppo è più che accorto: «Sappiamo che il nostro è un lavoro ai limiti della legalità ed è per questo che lavoriamo solo su titoli che non sono pubblicati o editi in Italia – sottolinea la fondatrice di Micette Scanlations -. Quando una casa editrice annuncia la pubblicazione di un determinato manga, noi rimuoviamo il materiale dal sito, per evitare conflitti». La pirateria più che altro è un’esigenza: «Sono poche le case editrici che puntano su questi generi. Siamo le prime a volere che si pubblichino più manga yuri e shoujo-ai. Ed è per questo che facciamo parte di una iniziativa che si intitola “Solo Scanlation? No, grazie”, nata per incentivare gli appassionati ad acquistare e far espandere la conoscenza del genere anche in Italia». Fumettistica a tema lgbtqi che in genere è più diffusa sul versante maschile: «Il genere yaoi è più conosciuto e per questo seguito dall’editoria specializzata», commenta la 28enne. Chi, infine, pensasse che a leggere manga yuri e shoujo-ai siano soltanto lesbiche dovrà ricredersi: «Tra i nostri lettori ci sono lesbiche, bisessuali ed etero», conclude Antonella Cavallaro.
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