Messina, due gare d’appalto per condotta idrica Da dicembre i lavori sulla collina di Calatabiano

La gara per mettere in sicurezza la collina di Calatabiano è stata pubblicata. Entro la fine del mese la Protezione civile conta di affidare i lavori alla ditta che vincerà l’appalto e così, già dai primi di dicembre, si potranno cominciare i tanto attesi lavori di consolidamento del costone che minaccia l’abitato al confine tra la provincia di Catania e di Messina. La stessa collina dove, lo scorso anno, a causa degli smottamenti si è rotto il grosso tubo della condotta idrica Fiumefreddo, lasciando Messina senza acqua per oltre venti giorni. La Protezione civile regionale ha stanziato circa due milioni di euro per stabilizzare la collina. 

Una volta ultimati questi lavori, l’Amam – che dovrebbe bandire un’altra gara d’appalto la prossima settimana, stando a quanto promesso dal suo presidente Leonardo Termini – potrà procedere alla posa della nuova condotta idrica, che porterà l’acqua fino alla città dello Stretto, facendo tirare un sospiro di sollievo ai messinesi che, ogni qual volta vedono piovere in maniera più intensa, temono di non vedere più acqua scorrere dai loro rubinetti. Ma questi ultimi interventi non partiranno prima dell’inizio del nuovo anno. Intanto, per evitare ulteriori ritardi, sono già stati comprati i tubi che devono essere sostituti. Oltre 500 metri di condotta costati 110mila euro.

I lavori a Calatabiano da parte dell’Amam potrebbero coincidere con quelli, sulla stessa condotta Fiumefreddo, nel territorio di Forza D’Agrò, dove è arrivato il nullaosta del Genio civile al progetto dell’azienda acque di Messina e anche quello dell’Asp. Mancano solo i pareri dell’Ispettorato ripartimentale Foreste, della Sovrintendenza e del Comune di Forza d’Agrò. Si procederà per fasi: prima con i lavori di sostegno della collina che continua a muoversi, quindi si sposterà la condotta di duecento metri più a ovest rispetto all’attuale posizione. Il tutto per un costo di 1 milione e 400 mila euro.  L’Amam vorrebbe partecipare solo con 500mila euro, necessari a riposizionare la condotta, e mira a ottenere la restante somma da altri enti. Ma di tempo non ne è rimasto, considerato che la stagione delle piogge è già cominciata e incombe il rischio di lasciare Messina senz’acqua. 

Non è la prima volta che in Sicilia si programmano interventi come quelli descritti su una condotta idrica. È già successo a Palermo, 13 anni fa, ma in quel caso ci pensò l’esercito, in soli quattro mesi. Dal 17 febbraio al 7 giugno del 2003 i genieri della Brigata Aosta – supportati da altri colleghi provenienti da altre unità italiane – hanno posizionato 2.166 tubi sottoterra, realizzate circa 14.900 metri di piste, movimentati 170mila metri cubi di terreno, rendendo funzionale la condotta Rosamarina-Risalaimi. Anche a Messina sono presenti i genieri della Brigata Meccanizzata Aosta, già impegnati durante le missioni all’estero in opere infrastrutturali simili. È stato considerato un loro impiego? «Non spetta a noi prendere queste decisioni – fanno sapere dalla sede messinese dell’esercito – ma se l’autorità competente dispone, noi ci siamo».

Simona Arena

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