Maturità 2019, caos per la simulazione della prima prova Tracce consegnate in ritardo. «In molti non hanno finito»

Ore 8.30. Tutti ai propri posti per il via alla simulazione nazionale della prima prova della maturità 2019. Qualcosa però non è andato secondo le previsioni e, in diverse scuole di Catania, gli studenti hanno dovuto fare i conti con un caos organizzativo. Nei casi peggiori le tracce sono arrivate sui banchi con quasi tre ore di ritardo e la prova, anziché sei ore, è durata appena due. In mezzo, come raccontano alcuni studenti a MeridioNews, ci sono state anche delle deroghe al regolamento che, per esempio, impediva l’utilizzo dei telefonini durante la simulazione. Tutta colpa della fotocopie con le tracce, o almeno questo è quello che trapela dalla voce dei protagonisti. Tutti raccontano dei rallentamenti e dell’avvio della stampa nelle varie segreterie soltanto dopo l’arrivo della comunicazione ufficiale da parte del ministero per l’Università e la Ricerca

«Dovevamo avere sei ore di tempo – racconta Melania, studentessa del liceo principe Umberto di Savoia – ma di fatto diverse classi, compresa la mia, ne hanno avute soltanto due». La colpa, almeno secondo quanto trapelato nei corridoi della scuola, sarebbe da attribuire alla lentezza nel fare arrivare il materiale in classe. «Tutti ci dicevano che bisognava attendere e, come se non bastasse, sempre per oggi era stata fissata la simulazione della prova d’evacuazione». Nell’istituto di via Chisari sembrerebbe che non tutti abbiano cominciato allo stesso orario. In alcune classi, per accelerare i tempi, gli studenti sarebbero stati autorizzati anche a riprendere in mano i telefonini per qualche minuto. Così da consultare il sito del Miur e avere le tracce. I più sfortunati però si sono dovuti accontentare di consegnare la loro simulazione incompleta. «Lo abbiamo specificato alla fine del lavoro – conclude la studentessa – scrivendo chiaramente che non ci è stato possibile completare per ragioni di tempo».

Le simulazioni tra le quali gli studenti si sono districati sono in tutto sette. Suddivise in tre tipologie rese identificabili dalle prime tre lettere dell’alfabeto. La vera novità in questa edizione dell’esame di maturità è l’addio al saggio breve e all’articolo di giornale. Per l’analisi del testo sono stati scelti Patria di Giovanni Pascoli e un brano tratto da La Storia di Elsa Morante. I testi argomentativi, invece, hanno riguardato il villaggio globale, l‘importanza dell’analisi storica e i diritti umani. Infine, il tema su felicità e fragilità. Da affrontare attraverso i testi di Giacomo Leopardi e Vittorino Andreoli

Ad avere avuto problemi, uscendo da scuola alle 15.30, sono stati anche alcuni studenti del liceo classico Nicola Spedalieri. Pure in questa scuola le difficoltà organizzative sembrano ricalcare, almeno in parte, quelle del principe Umberto di Savoia. «Ci sono stati dei disagi – racconta Loredana a MeridioNews – perché l’email arrivata dal ministero è stata stampata a partire dalle 8.30. Così abbiamo dovuto attendere i fogli che sono arrivati in tempi diversi nelle varie classi». Ecco perché Marco è riuscito a cominciare il suo lavoro solo alle 9.10, scegliendo, come tanti altri, l’analisi del testo di Pascoli

Tempi allungati pure al liceo classico Mario Cutelli. «Più di un’ora di ritardo anche da noi – spiega Ornella -. Così le sei ore che avevamo sono terminate alle 15». Agli studenti non è stato però indicato il motivo: «Non lo sappiamo con precisione ma presumiamo che a fare slittare tutto sia stato un ritardo nella consegna delle tracce». In calendario per gli studenti ci saranno comunque altre tappe di avvicinamento all’esame vero e proprio. Una nuova simulazione della prima prova è fissata per il 26 marzo. Per la seconda prova, invece, bisognerà attendere il 28 febbraio e il 2 aprile. In mattinata, il ministro Marco Bussetti, attraverso la sua pagina Facebook, si è rivolto agli studenti, augurando loro buon lavoro e spiegando che verrà fatta «una rilevazione a campione per raccogliere le considerazioni».

Dario De Luca

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