Fino alla tarda mattinata di oggi quella registrazione audio a Mascalucia sembrava non averla sentita nessuno. Né il sindaco Giovanni Leonardi, né il presidente del consiglio di amministrazione della Mosema, la ditta che si occupa della raccolta dei rifiuti, Fabio Sciuto. Eppure la telefonata, pubblicata stamattina dal giornale Tribupress, ha fatto scalpore tra gli addetti ai lavori e non solo. Secondo quanto riportato dalla testata online, a parlare è l’assessore ai Servizi sociali del Comune di Mascalucia Santo Giordano, il cui ruolo in queste ore sembra essere appeso a un filo molto sottile. Politico in area Articolo 4 – come il primo cittadino Leonardi – che al telefono parla della possibilità di «riconfermare» qualcuno in cambio «di un minimo di aiuto, non di una campagna elettorale spudorata». Da fare per il deputato regionale Luca Sammartino, in corsa per la rielezione tra le file del Partito democratico ormai diventato la sua casa, dopo l’ingresso in blocco degli articolisti.
Secondo la ricostruzione del giornale online, Giordano discute con un dipendente dell’azienda di raccolta rifiuti, manifestandogli la possibilità di un rinnovo contrattuale, in cambio del voto per Sammartino. Che a Mascalucia, secondo Giordano, potrebbe prendere fino a 1500 voti in occasione delle prossime elezioni regionali del 5 novembre. «Vedi che ha fatto tante cortesie a Mascalucia», si sente nella registrazione audio pubblicata in esclusiva dalla testata. Parole piuttosto esplicite che, almeno all’apparenza, non preoccupano nessuno. «Io ne ho sentito parlare, ma non l’ho sentita questa telefonata – dice a MeridioNews il primo cittadino mascalucioto Giovanni Leonardi – Io faccio il sindaco, io devo lavorare, non posso passare il tempo a sentire quello che si dice su internet».
Per il primo cittadino le risposte vanno chieste, eventualmente, all’assessore Giordano. Ex consigliere comunale e campione di preferenze, Santo Giordano si è dimesso dal suo ruolo al senato cittadino per prendere in giunta il posto che era stato di Andrea Mannino. Quest’ultimo, primo dei non eletti al Consiglio comunale, con le dimissioni di Giordano è tornato quindi a sedersi in aula consiliare. Un avvicendamento che non ha sostanzialmente cambiato gli equilibri a Mascalucia. «Io posso rispondere di quello che dico io, non di quello che dicono i miei assessori, almeno finché non sento le telefonate e non parlo con i diretti interessati», continua Leonardi. L’occasione avrebbe potuto essere una riunione di giunta: «La faremo tra qualche giorno», sostiene il primo cittadino.
In realtà, sindaco, vicesindaco e assessori avrebbero dovuto incontrarsi oggi pomeriggio alle 14. Il condizionale è d’obbligo perché Giordano non si sarebbe presentato al Palazzo di città. Secondo i bene informati, però, il sindaco e il suo assessore ai Servizi sociali si sarebbero sentiti al telefono: «O ti dimetti o ti revoco l’incarico», sarebbe la sintesi – non letterale – della telefonata intercorsa tra l’impegnato Leonardi e Giordano. Quest’ultimo, dal canto suo, ha scelto la strada del silenzio. Almeno coi giornalisti. I suoi cellulari squillano a vuoto, quando le telefonate non vengono rigettate sin dai primi momenti. Sorte simile si registra a provare con Luca Sammartino, convitato di pietra di una conversazione alla quale non partecipa ma in cui viene tirato in ballo.
Pure l’onorevole dem non accetta conversazioni telefoniche. Neanche a provare con insistenza. Unico ad accettare di parlare con la stampa è un personaggio che non viene nominato ma che, per ruolo, è parte in causa della delicata vicenda. Fabio Sciuto, già presidente del collegio dei revisori dei conti del Comune di Catania e di quello di Adrano, nel capoluogo etneo è stato nominato con l’appoggio dell’area ex Articolo 4 all’interno del Pd. Nella ditta Mosema, quella in cui – secondo Tribupress – dovrebbero avvenire le riconferme contrattuali, è presidente del consiglio di amministrazione. Ma neanche lui, questa mattina, aveva sentito le telefonate in questione. «Non so cosa sia stato detto e con Giordano non ho rapporti – afferma Sciuto – Io se devo discutere con qualcuno dell’amministrazione del Comune di Mascalucia lo faccio col sindaco». E Luca Sammartino che c’entra? «Io sono un professionista e non c’è orbita politica che tenga. Abbiamo un rapporto di amicizia, come io conosco altri due milioni di persone. Ma si figuri se le assunzioni possono passare dalla politica. Mi sembra un discorso fantomatico».
Se così fosse, del resto, sarebbe un bel problema. Tanto più che la società Mosema è un’azienda a partecipazione pubblica dei Comuni di Mascalucia, San Gregorio e Viagrande. «Noi non prendiamo ordini dai politici – replica, netto, Sciuto – Non è praticabile. Noi dobbiamo sottostare alle linee guida funzionali agli appalti. La politica che c’entra? Lei immagina che noi possiamo essere gestiti dalla politica?». E allora perché l’assessore ne parla? «Lo chieda all’assessore». Quello che sarebbe certo, secondo Sciuto, è che al momento non ci sono assunzioni in corso. Né rinnovi. Ma la situazione potrebbe cambiare a breve: «Ci sono dipendenti che hanno il contratto a tempo indeterminato, e ce ne sono altri che ce l’hanno in scadenza a ottobre, mi pare». Il 10 del prossimo mese ci dovrebbe essere una riunione del consiglio di amministrazione nel corso della quale saranno verificate eventuali necessità «assunzionali»: «Il numero dei lavoratori dipende dalle richieste dei committenti, che a loro volta dipendono dalle necessità dei cantieri e dalle previsioni fatte negli appalti». E tra i committenti c’è anche il Comune di Mascalucia? «Certo».
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