Mascalucia, caso gettonopoli in Comune M5s: «Costi come quelli di Agrigento»

Dopo i casi dei Comuni di Agrigento, Siracusa, Gela, 
Messina e Acicastello, ci potrebbe essere un nuovo caso di gettonopoli in Sicilia. Almeno secondo l’analisi dei costi presentata da Agata Montesanto, consigliera comunale del Movimento 5 stelle del Comune di Mascalucia. Il centro, alle pendici dell’Etna, ha speso nel 2014 come costo per il Consiglio comunale una cifra che si aggirerebbe intorno a 300mila euro tra gettoni di presenza e oneri a carico dell’ente. Nel rapporto sono state scandagliate anche le spese d’indennità di funzione di sindaco e giunta. Numeri che porterebbero Mascalucia sullo stesso piano del Comune di Agrigento che conta però il doppio degli abitanti. Situazione analoga anche a Misterbianco. In questo caso è stata annunciato un disegno di legge, un esposto alla procura e uno alla Corte dei conti. «Abbiamo notato – spiegava il deputato regionale Francesco Cappello casi di consiglieri col dono dell’ubiquità, presenti contemporaneamente in commissioni diverse e verbali firmati da presidenti che risultavano assenti».

Nel rapporto presentato dal gruppo mascaluciese del Movimento 5 stelle vengono analizzati i dati su convocazioni e costi del Consiglio comunale, presieduto da Alfio D’Urso di Articolo 4. Nel 2014 ci sono state 771 convocazioni: 64 consigli comunali, 668 commissioni consiliari e 18 commissioni congiunte. Un capitolo specifico è quello che riguarda, come detto, i costi. Partendo dalla spesa per il singolo gettone di presenza, che ammonta a 54 euro, il costo complessivo per il 2014 è stato di oltre 230mila euro. Secondo il regolamento, si sottolinea nel documento, ogni consigliere comunale può raggiungere un tetto massimo di 22 presenze mensili che equivalgono a una somma 1.176,42 euro lorde. Superata questa cifra non si percepiscono più gettoni. «A fare centro – si legge nel comunicato – è il consigliere comunale Alfio Dario Guglielmino». Iscritto al gruppo Mascalucia in azione, Guglielmino, stando al grafico, «è l’unico che ogni mese riesce a percepire sempre il tetto massimo». 

Il nodo della questione, per far risparmiare il Comune, è la possibilità per i vari rappresentanti di
scegliere in maniera discrezionale di non percepire più di un gettone di presenza al giorno. Come ha fatto proprio Montesanto, che fa sapere di aver restituito 41 gettoni. «Se tutti gli altri colleghi consiglieri avessero fatto lo stesso si sarebbero risparmiate decine di migliaia di euro, ossia centinaia di gettoni, così come abbiamo più volte ripetuto inutilmente», commenta la consigliera a nome del gruppo M5s di Mascalucia. Gli esponenti del Movimento lamentano anche la richiesta, poi bocciata dal Consiglio, di poter programmare in maniera diverse le convocazioni delle commissioni. Dalle cinque settimanali del 2014 a tre. «Facendo così il Comune risparmierebbe già decine di migliaia di euro. Le commissioni devono favorire l’esercizio delle funzioni dei consiglieri e non essere lo strumento attraverso il quale garantire l’introito economico degli stessi». 

L’analisi si allarga anche alle
spese per sindaco, giunta e presidente del Consiglio, che per l’anno 2014 sono costati quasi 120mila euro. Si passa dai 14.117,04 per gli otto mesi di mandato dell’assessore Sonia Grasso, ai 39.214,12 lordi per il primo cittadino Giovanni Leonardi, passando per i 25.881,36 lordi del vice sindaco Fabio Cantarella. La giunta nel 2014 si è riunita 110 volte e ha prodotto 187 delibere. Dubbi e perplessità anche per gli oneri a carico dell’ente, cioè i soldi che il Comune deve corrispondere alle ditte per l’assenza del proprio dipendente a causa di motivi istituzionali. «Per la precisione quattro e un assessore – conclude Montesanto -. Ma, non avendo ricevuto dati certi, riusciamo solo a preventivare una somma che si aggira intorno ai 50mila euro». 


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