Le chiacchiere del governatore e dell'assessore bianchi su decreti legislativi e manovre bis non hanno convinto sindacati e lavoratori. Appuntamento alle 09,00, a palermo, davanti la sede dell'assessorato all'economia, in via notarbartolo. Ci saranno dipendenti regionali, di enti e societa' collegate, precari. Tutti insieme per un'assemblea pubblica
Martedì tutti in piazza contro il Governo Crocetta. Firmato: Cgil, Cisl e Uil della Sicilia
LE CHIACCHIERE DEL GOVERNATORE E DELL’ASSESSORE BIANCHI SU DECRETI LEGISLATIVI E MANOVRE BIS NON HANNO CONVINTO SINDACATI E LAVORATORI. APPUNTAMENTO ALLE 09,00, A PALERMO, DAVANTI LA SEDE DELL’ASSESSORATO ALL’ECONOMIA, IN VIA NOTARBARTOLO. CI SARANNO DIPENDENTI REGIONALI, DI ENTI E SOCIETA’ COLLEGATE, PRECARI. TUTTI INSIEME PER UN’ASSEMBLEA PUBBLICA
Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ‘prega’. L’assessore all’Economia, Luca Bianchi, ‘volteggia’ a Roma ipotizzando improbabili soluzioni alle quali crede solo lui e chi – per interesse – gli va dietro. La realtà, quella vera, reale, inoppugnabile è che la Sicilia è con il culo a terra.
Ed è per questo che martedì prossimo 4 febbraio Cgil, Cisl e Uil siciliane porteranno in piazza i lavoratori dl settore pubblico siciliano e i precari rimasti senza copertura finanziaria. L’appuntamento è a Palermo, alle 09,00, in via Nortarbartolo, davanti la sede dell’assessorato all’Economia. Cioè nella sede del responsabile ‘tecnico’ del disastro finanziario della Sicilia (il responsabile politico è il presidente Crocetta). Qui si terrà una gran de assemblea popolare dei lavoratori. In pratica, ci sarà un popolo.
Enzo Abbinati, Luigi Caracausi e Enzo Tango, rispettivamente, segretario regionali delle Funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil della Sicilia non si possono più permettere i lusso di sottostare alle chiacchiere di Crocetta e Bianchi.
I ‘maligni’ dicono che la manifestazione di martedì è un altro tentativo del PD per ‘stringere’ all’angolo Crocetta per costringerlo a procedere in tempi strettissimi al rimpasto della Giunta. Anche perché, nonostante i ‘casini’ combinati, il governatore e il suo fido, il senatore Giuseppe Lumia, non ne vorrebbero sapere di mollare le poltrone.
Noi non escludiamo che il PD siciliano – Partito senz’anima, senza linea politica, Partito che non si è opposto al Muos di Niscemi e a tutto il resto – sia a caccia di poltrone. Ma dubitiamo che, ad esempio, la Cisl siciliana faccia da ‘sponda’ al PD. Forse la Cgil e la Uil potrebbero anche prestarsi a certi ‘giochi’ (in fondo, nel complesso, non sembrano molto migliori del PD siciliano). Ma a noi la Cisl siciliana sembra determinata ad andare fino in fondo. Altro che ‘sponda’ al PD!
In ogni caso, il documento elaborato dalle tre organizzazioni sindacali non sembra fare molti sconti a Crocetta e alle sua chiacchiere.
“Le scriventi organizzazioni sindacali – si legge nel documento – denunciano gli effetti nefasti della Finanziaria regionale sul comparto pubblico determinati dalla inadeguata gestione politica del Governo regionale che ha trovato conferma nella devastante impugnativa del Commissario dello Stato”.
Questo primo passaggio è importantissimo: a differenza di tanti osservatori non esattamente ‘sereni’, Cgil, Cisl e Uil della Sicilia non danno la responsabilità del baratro in cui è stata precipitata la Regione siciliana all’impugnativa dell’Ufficio del Commissario dello Stato, ma al Governo Crocetta che ha gestito in modo pedestre la manovra a Sala d’Ercole.
“Unampia platea di lavoratori del pubblico impiego – prosegue la nota di Cgil, Cisl e Uil – che va dai dipendenti regionali a quelli degli enti collegati, dai dipendenti di Comuni e Province fino ai precari e ai dipendenti delle società, rischia non solo di percepire con forte ritardo gli stipendi, ma in molti enti vede fortemente messa in discussione la possibilità di proseguire le attività lavorative e, quindi, il proprio diritto al lavoro finalizzato a garantire servizi ai cittadini”.
“A questo quadro così preoccupante – si legge sempre nel comunicato delle tre organizzazioni sindacali – si contrappone lazione del Governo regionale assolutamente inadeguata a fronteggiare tale situazione, il quale è stato capace soltanto di emanare, per mano del Ragioniere generale, direttive-bavaglio che pretendono di reprimere la libertà d’espressione dei lavoratori”.
Il riferimento è alla nota infelice del dottore Mario Pisciotta, ragioniere generale, che ha provato a mettere la ‘mordacchia’ ai dipendenti regionali. Un’altra incredibile caduta di stile che ha solo peggiorato la situazione.
“I tagli lineari previsti dal Governo sui vari capitoli di Bilancio – sottolineano i sindacati – che colpiscono gli enti locali ed i precari così come il salario accessorio dei dipendenti regionali, le risorse per gli Ispettori del Lavoro così come per il funzionamento delle Soprintendenze e dei Musei Regionali, i buoni pasto, le risorse destinate alle comunità alloggio dei disabili e per i ricoveri dei minori ecc., rischiano di colpire inevitabilmente, direttamente o indirettamente, cittadini e lavoratori, una categoria questultima che in questi anni ha già dato, e abbondantemente”.
“Ad aggravare la situazione – prosegue impietosa la nota di Cgil, Cisl e Uil – anche le prevedibili fratture istituzionali che si sono create in questi giorni, tradotte in annunci, accuse e liti che hanno avuto l’unico effetto di provocare un nuovo ed inevitabile ritardo nellindividuazione di soluzioni adeguate ai gravi problemi collegati con lerogazione degli stipendi ai lavoratori nellimmediato come in futuro”.
“Anche la stessa pubblicazione di una Finanziaria devastata – concludono i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil – non scioglie i dubbi sul futuro di tanti lavoratori siciliani pubblici e privati, evidenziando in maniera definitiva linconsistenza della ‘rivoluzione’ più volte annunciata dal Presidente Crocetta che ormai dimostra il suo fallimento nellintera compagine di Governo che fino ad ora ha espresso soltanto provvedimenti privi di reale consistenza politica, con il solo obiettivo di massacrare e mettere alla gogna i lavoratori del pubblico impiego, a partire dai dipendenti dellamministrazione regionale”.
Da qui la manifestazione-assemblea di martedì. Se Crocetta e Bianchi, con le loro chiacchiere, pensavano di avere ‘alluppiato’ lavoratori e sindacalisti, si sono sbagliati. Il ‘bordello’, ancora, deve arrivare.