La polizia di Stato ha tratto in arresto, in flagranza di reato V.C., nato nel 1980, pregiudicato partinicese, responsabile dei reati di coltivazione e produzione di sostanze stupefacenti (cannabis) e furto di energia elettrica A procedere gli agenti del commissariato di Partinico, intervenuti in una contrada dove hanno effettuato una perquisizione al domicilio dell’uomo, nell’ambito di mirati servizi di controllo […]
Marijuana in casa, arrestato 38enne a Partinico
La polizia di Stato ha tratto in arresto, in flagranza di reato V.C., nato nel 1980, pregiudicato partinicese, responsabile dei reati di coltivazione e produzione di sostanze stupefacenti (cannabis) e furto di energia elettrica A procedere gli agenti del commissariato di Partinico, intervenuti in una contrada dove hanno effettuato una perquisizione al domicilio dell’uomo, nell’ambito di mirati servizi di controllo finalizzati alla prevenzione ed alla repressione del traffico illecito di sostanze stupefacenti e psicotrope: l’odierno arrestato, infatti, è stato controllato per diversi giorni, con discrezione dagli agenti del commissariato che, solo dopo numerosi appostamenti, hanno ritenuto di entrare in azione ed eseguire approfonditi accertamenti nei suoi confronti.
E’ così che in un magazzino esterno, di pertinenza della sua abitazione sono state rinvenute 80 piante in fase vegetativa di cannabis, della tipologia autofiorente, alte circa 80 centimetri, nonché altre 88 piante della medesima specie, appese ad una corda ed in fase di essiccazione. Inoltre, celato in un contenitore in plastica è stata rinvenuta sostanza stupefacente, già essiccata, del peso complessivo di circa 700 grammi.
All’interno dei locali adibiti a serra, allo scopo di ricreare il clima caldo umido favorevole alla crescita delle piante era stato predisposto un complesso sistema di ventilazione, riscaldamento e illuminazione. Infine, a riprova di quanto la produzione fosse continua ed ininterrotta, sono stati rinvenuti diversi fusti di fertilizzante e, soprattutto, le costose lampade ad ultravioletti, fondamentali per una rapida crescita indoor.
La cospicua quantità di energia elettrica, strumentale al mantenimento dell’intera piantagione, è risultata a carico della collettività, stante il ritrovamento di due allacci abusivi, di cui il primo composto da un cavo elettrico in rame collegato in direttamente alla rete di distribuzione, il secondo caratterizzato invece dalla presenza di un cavo che alimentava parte del sistema di illuminazione dell’abitazione.
(fonte: questura di Palermo)