Si è trasformata in una piazza antifascista piazza Verdi, in occasione del sit in annunciato da CasaPound contro l’accoglienza dei migranti, previsto nel pomeriggio davanti il Teatro Massimo. A ostacolare la manifestazione, un gruppo di antifascisti che, fin dalle prime ore del pomeriggio, hanno presidiato in maniera pacifica la piazza impedendo di fatto l’iniziativa. Ad aprire il corteo dei pochi militanti di destra presenti, all’incirca una decina, lo striscione con la scritta «Senza soldi all’apparenza, 19 milioni per l’accoglienza». Il riferimento è al recente bando emanato dalla Prefettura del capoluogo siciliano che prevede lo stanziamento di ben 19 milioni di euro per il mantenimento annuale di circa 1500 profughi o presunti tali, da dislocare in città e in provincia e, a partire dal 1 giugno, il bando della gara d’appalto disciplinerà il «servizio di accoglienza e assistenza dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale in strutture nella disponibilità dei soggetti partecipanti».
La manifestazione, annunciata la scorsa settimana, non è però passata inosservata e oggi, per tutta risposta, una cinquantina di antifascisti palermitani che riunisce Arci, anarchici, militanti di sinistra e persone comuni, scandendo cori contro i militanti di destra come «Siamo tutti antifascisti», «Vergogna, vergogna» e «Bella Ciao» hanno dato vita a un contro-presidio, fronteggiando il corteo di CasaPound che è rimasto in attesa in via Maqueda, proprio davanti al Teatro Massimo. Tante le magliette e le bandiere con i colori del Pride e i cartelli con le scritte «La mia terra è dove poggio i miei piedi», e «35mila morti alle frontiere d’Europa, per favore restiamo umani». All’arrivo dei militanti di CasaPound si sono registrati inizialmente alcuni attimi di tensione, ma senza alcuna conseguenza.
Già nei giorni scorsi, la notizia della manifestazione dei militanti di CasaPound aveva sollevato non poche polemiche. Sinistra Comune, ad esempio, aveva espresso in una nota «la propria indignazione» per la manifestazione indetta per domenica pomeriggio perché manifestare contro l’accoglienza significa «calpestare i principi della nostra civiltà giuridica e ignorare volutamente che la reale situazione che stiamo fronteggiando oggi in Italia è lontana anni luce da come viene raccontata da certa politica e da certi media». Un appello poi lanciato anche sui social dove, ad esempio, Luigi Carollo uno dei quattro portavoce di Sinistra Comune e nel direttivo del Pride, ha condiviso sulla sua bacheca il messaggio: «Volete fare una passeggiata? Leggere all’aria aperta? Portare i bimbi e le bimbe a giocare? Venite in piazza Verdi… o preferite lasciare la piazza del Teatro Massimo ai fascisti/razzisti di Casa Pound? (E se avete le magliette del Pride, indossatele)».
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