CON UNA MOSSA DA CONSUMATI GATTOPARDI, ROSARIO E LUCIA HANNO AGGIRATO L’INNOMINABILITA’ DEI SOGGETTI IN PENSIONE. RESTANO I NOSTRI DUBBI SULLE POSSIBILI ILLEGITTIMITA’
Dalle parti del fiorentino Matteo Renzi, Presidente del Consiglio, uccellare sta per raggirare o prendere per i fondelli.
Con la nomina dei Direttori Generali delle Aziende sanitarie provinciali e delle Aziende ospedaliere siciliane e con il loro insediamento, è stato uccellato il decreto Renzi sulla riforma della Pubblica Amministrazione nella parte relativa alla innominabilità di soggetti in pensione.
Evidentemente, il nostro Premier, di cui è nota larguzia, anche per il semplice fatto di essere fiorentino, non ha previsto, né poteva prevedere, che in terra di Sicilia, Isola di Gattopardi, di mafia, di antimafia, di legalità e di trasparenza, un Rosario Crocetta, Presidente della Regione, e una Lucia Borsellino assessore alla Salute, potessero superare lo stesso Renzi per furbizia. Ma si sa, la nostra terra si è sempre contraddistinta nellarte dei trucchi e dei trucchetti, anche per sopravvivere. E questo Governo regionale deve sopravvivere nonostante tutto.
Se avessero applicato la norma Renzi sulla innominabilità dei pensionati – a nostro avviso come dovevano – sarebbero saltati due Direttori Generali, Cantaro e Pellicanò. E probabilmente, sarebbero pure saltati i delicati equilibri regionali.
Allora, i furbi, Presidente della Regione e assessore alla Salute, sapendo che il decreto Renzi entrava in vigore il 25 giugno, hanno firmato i decreti di nomina dei Direttori Generali il 24 giugno, dopo il vespro. Ma che bravi!
Certo, dovrebbero spiegare la legittimità di siffatto comportamento, tenuto conto che i contratti ai Direttori Generali nominati, compresi i contratti di Cantaro e di Pellicanò, sono stati firmati se sono stati stipulati – quando la norma raggirata era pienamente vigente e cogente.
Su tale appunto, però, siamo certi che i tanti illustri giureconsulti, a disposizione di questo Governo regionale, risponderanno con una dotta disquisizione sulla differenza tra il carattere pubblico dellatto di nomina (Decreto) e il carattere privato del Contratto.
Questo è quello che pensiamo noi. Non ci è dato sapere cosa ne penserà la Corte dei Conti in sede di registrazione dei Decreti. Invece, sappiamo che lassessore Borsellino non risponderà mai alle nostre domande e ai nostri dubbi sui neo Direttori generali sui quali pesa l’ombra dell’illegittimità che si sono insediati.
Daltronde, non ha risposto allinterrogazione del gruppo di Forza Italia allArs ed è passata liscia sullastensione del Presidente della I Commissione Legislativa, On. Antonello Cracolici, e sullastensione, molto significativa, dellOn. Nino Malafarina sulle nomine di Candela, De Nicola e Ficarra.
Assessore Borsellino, anche se Lei continuerà a non rispondere, noi le domande continueremo a farglieLe e Le manifesteremo tutti i nostri dubbi, almeno fino a quando, legge alla mano, non saranno sciolti; anche dai Giudici aditi.
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