I ragazzi che abitano alla residenza universitaria di via Oberdan hanno girato, ieri notte, le immagini di scale e androne invasi dall'acqua. Mentre la pioggia arrivata fin dentro le loro stanze li ha costretti a prendere in mano secchi e stracci. Ma l'ente che gestisce la struttura minimizza. Guarda video e foto
Maltempo, allagata casa dello studente Oberdan L’Ersu: «Tombini otturati dalla cacca dei piccioni»
«L‘acqua creava delle vere e proprie cascate». A parlare è una ragazza che vive alla residenza studentesca Ersu di via Oberdan. Nelle immagini girate ieri sera dagli universitari che condividono con lei l’abitazione, le scale del primo piano e quelle dell’androne sono letteralmente invase dall’acqua. Colpa del maltempo, con allerta meteo di livello arancione, che si è abbattuto sul capoluogo etneo e che minaccia di non lasciare tregua neanche domani. «Era un fiume, non si riusciva neanche a capire come passare – continua la studentessa – Quando poi siamo saliti nelle nostre camere la situazione era drammatica: ci sono delle finestre, in alto, che non si chiudono. E l’acqua pioveva dentro da là, i corridoi si allagavano, la pioggia riempiva le stanze e si infiltrava nei pavimenti. Finendo per cadere dal soffitto dei piani di sotto».
I momenti più critici si sono vissuti tra le 21 e le 22 di ieri, ma le segnalazioni e le richieste d’intervento formulate dagli studenti sarebbero rimaste inascoltate. «Abbiamo telefonato all’Ersu, chiesto aiuto agli uffici tecnici, ma ci hanno detto che avrebbero fatto un sopralluogo solo l’indomani». Risposta simile quella dei vigili del fuoco che, oberati di lavoro, «ci hanno risposto che se l’acqua non arrivava a venti centimetri non potevano fare niente, perché dovevano occuparsi di interventi più importanti». Nel frattempo, i giovani si sono armati di secchi e stracci. «Fino alle due del mattino abbiamo asciugato tutto quello che si poteva asciugare – prosegue la giovane – Una mia collega stamattina aveva una prova in itinere ed era con me a tentare di sistemare la situazione. Io sono sotto esami e da due giorni non posso studiare per seguire questa situazione».
Intorno alle 10.30 di oggi, i tecnici dell’Ersu – l’ente regionale per il diritto allo studio – sono andati alla residenza a fare un sopralluogo. «Ci hanno detto che avevamo ragione e che probabilmente alcune stanze dovranno essere dichiarate inagibili. Mi devo preparare a essere trasferita altrove, ma non so ancora dove». Dal canto suo, però, Valerio Caltagirone, direttore responsabile dell’Ersu, nominato all’inizio del 2016, nega questa possibilità: «La situazione è rientrata – dichiara a MeridioNews – L’eventualità che le stanze siano inagibili non esiste. I ragazzi sono là dentro e noi stiamo intervenendo». Secondo lui, gli allagamenti sono dovuti a tombini del terrazzo e caditoie otturati.
«Purtroppo è successo, ma con quello che sta capitando a Catania in queste ore era quasi inevitabile – prosegue – Stiamo sturando i tombini e questo garantirà che niente di simile accada in futuro». Ma alla domanda sulla periodicità con la quale viene effettuata la pulitura dei pozzetti, Caltagirone preferisce non rispondere in modo preciso. «Periodicamente – replica – A volte anche le grondaie occluse per via degli escrementi dei piccioni causano danni». Ma se la pulizia avviene «periodicamente» com’è possibile che le deiezioni riempiano i canali fino al punto da intasarli? «I piccioni sono tanti», conclude il direttore dell’Ersu.