Il 71enne è considerato un elemento di spicco del mandamento mafioso di Palermo Resuttana e, in particolare, della famiglia dell'Acquasanta. Già a partire dal 1996 ha accumulato condanne per partecipazione ad associazione mafiosa
Mafia, confisca definitiva di beni all’imprenditore Graziano Società, case, terreni, moto e barche per 10 milioni di euro
Beni per circa 10 milioni di euro sono stati confiscati all’imprenditore Vincenzo Graziano (classe 1951) ritenuto un elemento di spicco del mandamento mafioso di Palermo Resuttana. Le indagini del nucleo investigativo dei carabinieri di Palermo nel 2017 avevano già portato alla confisca, da parte della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo. Con il provvedimento di oggi all’imprenditore, al momento detenuto, è stata dichiarata l’irrevocabilità della confisca. Così il patrimonio riconducibile a Cosa nostra entra a far parte, in maniera definitiva, del patrimonio dello Stato.
Graziano è ritenuto un elemento di spicco del mandamento mafioso di Palermo-Resuttana e, in particolare, della famiglia mafiosa di Palermo-Acquasanta. Nel 1996 è stato condannato a otto anni di reclusione per il reato di partecipazione ad associazione mafiosa e nel 2009, in continuazione per lo stesso reato, a ulteriori cinque anni. Nel 2014 è stato arrestato nell’ambito dell’operazione Apocalisse e condannato a dieci anni sempre per lo stesso reato. Nel 2016 è stato condannato a tre anni e nove mesi per riciclaggio, reimpiego di capitali illeciti, peculato e intestazione fittizia di beni.
La confisca è scattata per l’intero capitale sociale e relativo complesso di beni aziendali delle società AFG Costruzioni srl, MG Costruzioni srl, Costruzioni Generali srl tutte con sede a Palermo e l’intero capitale sociale e relativo complesso di beni aziendali delle società AG Costruzioni srl, Immobiliare Tre srl entrambe con sede a Tavagnacco (in provincia di Udine nel Friuli Venezia Giulia). Tre case, tre magazzini, un garage e un terreno a Palermo; un terreno a Trabia (Palermo); un’abitazione a Cinisi (Palermo); otto autorimesse, otto case, due appezzamenti di terreno a Martignacco; due motocicli; un’imbarcazione; una quota di mezza di imbarcazione e trenta rapporti bancari.