Beni per cinque milioni di euro sono stati confiscati dalla Dia di Catania all’imprenditore vittoriese Giovanni Donzelli, attivo nel settore del recupero e della trasformazione di materie nella provincia di Ragusa, ritenuto vicino all’organizzazione mafiosa della Stidda già a partire dagli anni Novanta. Secondo l’accusa, l’imprenditore avrebbe implementato affari e patrimonio ripiegando i proventi delle estorsioni del gruppo criminale che, colpito e disarticolato da operazioni e sentenze di condanna, aveva affidato il proprio capitale a insospettabili per reinvestirlo in attività economiche apparentemente lecite.
La figura dell’imprenditore, già condannato con sentenza definitiva nel 1994 dalla Corte d’assise di Siracusa a quattro anni di reclusione per concorso in associazione mafiosa, riemerse poi in successive inchieste antimafia della procura etnea. La prima nel 2015 e la seconda nel 2019 contro presunti esponenti di un clan mafioso che operava nel Ragusano. La confisca a carico dell’imprenditore ha interessato un patrimonio raccolto in oltre cinque milioni di euro, compresi immobili, tre aziende del settore della raccolta e riciclaggio della plastica e autovetture. Sono gli stessi che erano già stati sequestrati nel febbraio del 2020.
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