Camicia bianca, papillon, grembiule scuro. Se ne è parlato per mesi, da oggi, quella di lustrascarpe, è finalmente una professione regolarmente praticata a Palermo. «Non ci ho dormito la notte, ci abbiamo lavorato tanto» dice con una punta d’orgoglio Nunzio Reina, presidente cittadino di Confartigianato mentre osserva la dimostrazione offerta in piazza dai suoi ragazzi. Un’iniziativa, quella dell’associazione di categoria palermitana, che è già un esempio per tante altre città d’Italia, pronte a ricalcare il modello che ha portato alla rinascita un mestiere ormai caduto nel dimenticatoio e nello stesso tempo ha creato, praticamente dal nulla, nuovi posti di lavoro. Lavoro che inizierà, dopo la dimostrazione di oggi, domani, nei dieci punti concessi dal Comune.
E c’è anche chi per fare questo mestiere è venuto da Foligno. È il caso di Giuseppe Erpete, 29enne umbro che ha appreso della notizia quasi per caso, ma fin da subito non ha avuto dubbi. «Ho visto della selezione sul sito e non ho esitato a mandare un curriculum – Racconta – Mi hanno chiamato e mi sono precipitato in Sicilia per portare avanti questo progetto. A Palermo mi trovo benissimo, ci sono persone molto più accoglienti rispetto a dove abito io. Anche quelli della cooperativa sono tutti simpatici e accoglienti». Da domani Giuseppe sarà al lavoro in via Generale Magliocco, all’angolo con via Ruggero VII. Saranno i lustrascarpe a gestirsi gli orari di lavoro e le postazioni saranno invertite a turno per non penalizzare nessuno. «Ci ho creduto dal primo giorno e oggi siamo qua – prosegue Reina – Non mi aspettavo l’eco internazionale del progetto, non ci credevo io, volevo semplicemente spiegare che c’era la possibilità di ripristinare i vecchi mestieri e dare opportunità di lavoro alla gente».
I lustrascarpe, oltre a essere specializzati nel trattamento e nella rigenerazione delle pelli e nella pulizia di qualsiasi tipo di calzatura, prenderanno in carico – previo preventivo – anche le riparazioni di borse, scarpe e cinture. Al momento saranno distribuiti nella zona del centro: ce ne saranno due in via Libertà, uno in via Principe di Belmonte, uno in via Magliocco, uno nei pressi del Tribunale, uno a piazza Don Bosco, uno in via XX Settembre, uno nei pressi del Comune e uno in corso Vittorio Emanuele. «Abbiamo intenzione di andare anche a Cefalù e Monreale, che in estate sono molto frequentate dai turisti – conclude Reina – E chissà che magari un progetto che parte da Palermo non possa arrivare in tutta Italia. Da Verona, Roma e Milano hanno già espresso apprezzamenti per questa iniziativa e intendono replicarla».
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