“L’Udc? E’come l’Mpa di Lombardo”

L’Udc siciliana? E’ come il Movimento popolare dell’autonomia di Raffaele Lombardo, deputato nazionale in più, senatore in meno. Parola di Marco Forzose, parlamentare regionale del Partito di Casini e di Giampiero D’Alia, che si è auto-sospeso.

Lo ha fatto con una frizzante conferenza stampa tenuta questa mattina a Catania. “In tempi non sospetti siamo usciti dalla maggioranza che sosteneva il Governo regionale retto da Raffaele Lombardo – ha affermato Forzese – perché non abbiamo condiviso lo ‘stile’ amministrativo di Lombardo. Abbiamo abbandonato un Governo che operava soltanto con un gioco di clientele, nomine e quant’altro. Tutto all’insegna di raggranellare solo consensi elettorali”. (a sinistra, Marco Forzese, foto tratta da cronacaoggi.it)

“Un Governo – ha aggiunto il parlamentare dell’Udc – che ha creato grandi disagi a tutta la politica siciliana e, soprattutto, a tutti i siciliani. Oggi mi ritrovo all’interno dell’obiettivo di crescita dell’Udc tutto il Movimento per l’autonomia. Dall’amico Lino Leanza al senatore Giovanni Pistorio candidato alla Camera, ai tanti consiglieri comunali e provinciali”.

“La mia preoccupazione – ha precisato sempre Forzese – è stata quella di far percepire questo messaggio con raziocinio. Ho potuto constatare, invece, che da parte dell’Udc c’è stata una violenta accelerazione, che mi preoccupa”.

La “violenta accelerazione” sottolineata da Forzese dovrebbe essere riferita alla fretta con la quale il coordinatore dell’Udc in Sicilia, Giampiero D’Alia, ha ‘intruppato’ i lombardiani nel Partito. Ma anche – supponiamo – al grande spazio che gli ex seguaci di Lombardo (o ‘infiltrati’ dello stesso ex presidente della Regione nell’Udc?) si sono già ritagliati soprattutto a Catania e provincia.

“I nostri elettori oggi – ha detto sempre Forzese – si sentono traditi, perché nonostante siamo andati in passato contro le scelte di Lombardo, in sostanza l’Udc partito si trasforma in Mpa”.

La mossa del parlamentare regionale è piuttosto ‘pesante’. La sensazione è che, la sua, sia una risposta politica non tanto a Giovanni Pistorio (che per ora ha il proprio da fare per tentare di farsi rieleggere al Parlamentoo nazionale), quando a Lino Leanza che, invece, ha già ‘conquistato’ terreno all’Ars e che, adesso sta provando a rafforzare la propria posizione a Catania e dintorni. Proprio nel momento politico in cui, nella città Etnea, si stanno aprendo le ‘danze’ per individuare il candidato a Sindaco. E proprio nel momento in cui si andrà a votare per le elezioni politiche nazionali. 

L’auto-sospensione di Forzese, che in questa fase è un passaggio politico interlocutorio, è comunque ‘pesante’ per l’Udc. Questo perché Forzese, come ha affermato in conferenza stampa, ha “tanti amici a Catania e in provincia”. In pratica, il 50 per cento circa del coordinamento dell’Udc catanese potrebbe seguirlo. Questo perché in tanti, nel Partito delle Scudocrociato catanese, mal sopportano l’arrivo un po’ ingombrante’ dei lombardiani. 

Una bella rogna per Casini e D’Alia, sia con riferimento alle elezioni politiche, sia con riferimento alla corsa per la poltrona di Sindaco di Catania…

 


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