L’ordinanza non ferma i botti Sette feriti, in due ai domiciliari

Non è bastato il divieto di utilizzare giochi pirotecnici emanato dal Comune a dissuadere diversi cittadini a salutare il vecchio anno con botti e fuochi d’artificio. Non destano tuttavia preoccupazioni le condizioni delle sette persone che durante la notte sono finite al pronto soccorso per via di incidenti dovuti ai botti. Il più grave è un tunisino di 42 anni, trasportato al Civico dall’ospedale di Canicattì dopo che un petardo gli è scoppiato in mano. L’uomo è ricoverato presso il reparto di chirurgia plastica e ricostruttiva per un grave trauma che ha coinvolto la mano destra e un occhio. 

Ustioni, ma di entità minore, alla mano e al volto anche per due palermitani di 31 e  27 anni. Feriti anche due minori, entrambi originari del capoluogo: un diciassettenne, che se l’è cavata con una prognosi di sette giorni e un quattordicenne. E si registra anche la vittima dell’esplosione di un ordigno artigianale, si tratta di un 27enne, sempre di Palermo, che è stato ricoverato nel reparto di ortopedia e traumatologia del Civico per una brutta ferita da scoppio a una gamba.

Due le persone sottoposte agli arresti domiciliari: un palermitano classe ’89 e un corleonese classe ’55, fermati dai carabinieri mentre festeggiavano il capodanno violando i termini della sorveglianza speciale, a cui erano sottoposti. Entrambi sono in attesa di essere processati con rito direttissimo.

  


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Tra le vittime due minori, di 14 e 17 anni. Il più grave è un tunisino di 42 anni, che ha riportato gravi ferite alla mano e a un occhio e si trova ricoverato presso il reparto di chirurgia plastica e ricostruzione dell'ospedale Civico. Gli uomini fermati dai carabinieri, invece, stavano festeggiando in violazione del regime di sorveglianza speciale a cui erano sottoposti

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