Librino, la scuola superiore si allontana Nel piano regionale per il prossimo anno non c’è

Si allontana la possibilità di vedere un istituto superiore o onnicomprensivo a Librino dal prossimo anno scolastico 2015/2016. Nonostante l’impegno di presidi e amministrazione comunale e il recente parere positivo della Conferenza provinciale scolastica, nel piano di dimensionamento inviato dalla Regione Sicilia al ministero dell’Istruzione, della scuola nel quartiere periferico non c’è traccia. A dare la notizia è oggi il quotidiano La Sicilia. tuttavia, l’assessora regionale alla Formazione Mariella Lo Bello precisa che «le speranze ancora ci sono e che la proposta di apertura di nuovi istituti non va inserita nel piano di dimensionamento, vista l’eccezionalità della cosa». 

Parole che non rassicurano affatto i docenti e i dirigenti scolastici che portano avanti questa battaglia. Giudicata fondamentale per combattere la dispersione scolastica che a Librino (ma anche a San Giorgio, San Giuseppe La Rena e Villaggio Sant’Agata) nel passaggio dalle scuole medie alle superiori, si impenna dall’1 al 20 per cento. Proprio a causa della mancanza di un istituto superiore in questa enorme zona di Catania. «Siamo certi che lo stesso presidente della Regione Rosario Crocetta, che ha da sempre sostenuto questo progetto di crescita di Librino, si impegnerà per la sua realizzazione», aveva detto Bianco. 

Tuttavia nel piano con cui la Regione propone al ministero la mappa delle scuole siciliane per il prossimo anno non si parla di Librino. «Il dimensionamento è una cosa, la proposta di nuovi indirizzi è un’altra – precisa Lo Bello – noi valutiamo molto positivamente l’idea dell’onnicomprensivo e su questo abbiamo chiesto parere al ministero da cui aspettiamo una risposta. La legge prevede che questi istituti, per la loro particolarità, nascano in centri isolati o nelle isole minori, ma noi abbiamo detto che anche una periferia come Librino può essere considerata in qualche modo un’isola». 

Il tavolo provinciale di docenti e presidi nei mesi scorsi ha studiato tutti i possibili percorsi, evidenziando che anche in città come Milano e Torino, ma anche a Gioia Tauro, dove si affronta un difficile problema di dispersione scolastica, siano nati istituti onnicomprensivi, dalle elementari alle superiori. «Ogni regione è riuscita a fare una valutazione corretta dei suoi territori – spiega Cristina Cascio, dirigente dell’istituto Angelo Musco e direttrice dell’osservatorio d’area Librino sulla dispersione – La Sicilia no, nonostante lo statuto speciale che dovrebbe darci una marcia in più». 

Ma Lo Bello rassicura parlando di una fase successiva a quella del piano di dimensionamento, «quella della razionalizzazione che non si è ancora chiusa. Conto – continua – insieme al presidente Crocetta, al sindaco Bianco e al supporto dell’Ufficio scolastico regionale, di chiedere un ulteriore incontro al ministero per parlare di quella che è una vicenda straordinaria quindi sganciata da scadenze fisse».

Intanto, però, il tempo passa. «Le iscrizioni si sono concluse e siamo in fase di predisposizione degli organici – sottolinea la preside Cascio – prendiamo atto che, rispetto alla proposta consistente e complessiva del tavolo provinciale, la Regione si limita solo all’ipotesi di due accorpamenti, uno su Caltagirone e uno su Catania». In quest’ultimo caso si tratta della scuola Biscari-Martoglio che non raggiunge i 600 alunni richiesti dalla normativa e verrà accorpata in parte alla scuola media Cavour, in parte all’istituto Giuffrida. 


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