Dopo l'acquisto dell'ente regionale, il complesso attende il pagamento dei debiti e un piano di rilancio. Che lo renda di nuovo appetibile per i privati. Una possibilità potrebbe arrivare dallo strumento della Cassa depositi e prestiti e del Ministero del Turismo
Le Terme di Acireale ancora alla ricerca di capitali Regione fa richiesta d’accesso al Fondo valorizzazione
Un possibile strumento di rilancio, atteso da tempo. È il Fondo immobiliare per la valorizzazione, la competitività e la tutela del patrimonio ricettivo, al quale la Regione Siciliana ha avanzato formale manifestazione d’interesse per le Terme di Acireale. Lo strumento della Cassa depositi e prestiti e del Ministero del Turismo è rivolto agli immobili di pregio, e potrebbe essere l’occasione per dare nuova vita al complesso acese, inattivo dal 2015 e al centro di diverse difficoltà economiche e burocratiche.
I giardini, chiusi da oltre dieci anni, erano stati riaperti al pubblico solo lo scorso marzo e per non più di qualche giorno nel fine settimana. Un risultato che era stato già festeggiato dai cittadini acesi, in attesa di un piano strutturato di rilancio dalla Regione. Che aveva dovuto riacquistare le Terme da se stessa – attraverso la partecipata in liquidazione Terme Spa, di cui l’ente regionale era socio unico – per poco più di 9 milioni di euro, dopo un tentativo – fallito – di privatizzazione.
Con l’idea di bonificare e ristrutturare il complesso per renderlo più appetibile agli occhi di un possibile acquirente privato. Un’impresa non semplice, considerati 17 milioni di euro di debiti trovati dai commissari liquidatori. Un quadro che potrebbe essere decisamente alleggerito dal Fondo immobiliare e proiettare le Terme di Acireale verso il rilancio atteso.