Da un po’ di tempo a questa parte, molti lunedì sembrano essere quelli buoni per le dimissioni del sindaco sospeso Salvo Pogliese. E quello di oggi non fa eccezione. Come quello post-elettorale e soprattutto post-referendario (considerato che anche il primo cittadino etneo è sospeso proprio in applicazione della legge Severino) di due settimane fa. A questa teoria delle cadenze del lunedì, c’è chi oppone un’ipotesi più a lungo termine. Giusto per stare nei tempi utili a rispettare i termini della scadenza per la sua sempre meno presunta candidatura alle nazionali. Con i conti precisi già fatti, se ne parlerebbe quindi alla fine del periodo delle vacanze estive, precisamente a settembre. Una data che non convince chi vede dietro le dimissioni anche una mossa strategica per le triangolazioni politiche future.
Una tempistica utile anche ad arrivare da uomo libero da ruoli istituzionali alla prossima udienza del processo d’appello che vede Pogliese imputato per peculato nella vicenda delle spese pazze all’Ars che, come era stato anticipato da MeridioNews, è slittata all’inizio di ottobre. C’è poi una terza congettura che qualcuno ha appoggiato di recente sul tavolo: una via di mezzo tra l’imminente e il rimandato a settembre. Questo potrebbe anche volere dire che a Catania si andrebbe alle elezioni anticipate, in concomitanza con quelle Regionali. Su quest’ultimo scenario non ci sono certezze ma è chiaro che dal futuro politico della città, in chiave centrodestra, passano alleanze e strategie nella partita per palazzo d’Orleans. Da un lato Pogliese potrebbe essere atteso ai tavoli nazionali del parlamento, Valeria Sudano (senatrice di Prima l’Italia, la nuova creatura politica di Matteo Salvini, ndr) candidata sindaca in città con l’accordo di puntare sul nome di Raffaele Stancanelli (eurodeputato di Fratelli d’Italia, ndr) per le Regionali. Tout se tient, forse. Ma i giochi non si possono ancora dire fatti.
«Secondo voci sempre più insistenti, Salvo Pogliese potrebbe rassegnare le dimissioni da sindaco di Catania già nelle prossime ore – scriveva in una nota dello scorso giovedì il consigliere comunale di Grande Catania Salvo Di Salvo – Ma non prima di avere definito le procedure dell’affidamento del Catania Calcio a una delle società che hanno partecipato al bando». La scelta del gruppo Pelligra – che prende il nome dall’imprenditore italo-australiano Ross Pelligra che è a capo di un impero immobiliare – è arriva dal sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi e dall’assessore allo Sport Sergio Parisi proprio l’indomani. Senza che, almeno per il momento, questa abbia trascinato con sé anche altre decisioni politiche che, specie dall’opposizione, si attendono da tempo. Ma c’è già in programma una conferenza stampa congiunta (Comune-gruppo Pelligra) fissata per oggi. Che Pogliese possa legare le sue dimissioni al Calcio Catania non è un’ipotesi da escludere del tutto, almeno secondo alcune voci di Palazzo degli Elefanti. Anche perché quella resta la sua squadra del cuore. Uno dei suoi primi pensieri anche quando, dopo la prima sospensione, era stato reintegrato nel dicembre del 2020. I tempi in cui all’orizzonte c’era ancora l’avvocato italo-americano Joe Tacopina e Pogliese, con la fascia tricolore appena rindossata, aveva chiesto che all’interno della compagine ci fosse «un cuore pulsante catanese».
La data limite, però, per più di qualcuno, avrebbe potuto già essere quella di lunedì 13 giugno. Il giorno dopo non tanto delle elezioni Comunali quanto del Referendum che, tra i quesiti, proponeva anche l’abolizione della legge Severino. La norma, che prende il nome dalla ministra della Giustizia del governo Monti, che prevede che in presenza di alcuni reati legati alla corruzione già dopo la sentenza di primo grado ci sia la sospensione del ruolo per 18 mesi. Come nel caso di Salvo Pogliese: sospeso il 24 luglio del 2020 dopo il verdetto, reintegrato a seguito del ricorso vinto poco più di quattro mesi dopo e poi di nuovo sospeso su decisione della prefetta etnea Maria Carmela Librizzi lo scorso gennaio. Mesi in cui anche l’amministrazione comunale è rimasta in parte sospesa con giunta a lungo dimezzata e Consiglio comunale bloccato dalle assenze. Una situazione che «ha condannato l’intera città all’immobilismo», come ha più volte denunciato anche il consigliere comunale del M5s Graziano Bonaccorsi. In attività, è rimasta invece la pagina Facebook – registrata come personaggio pubblico e autenticata con la spunta blu – di Salvo Pogliese. Da qui in molti lo accusano di «continuare a parlare da sindaco». Che si tratti del post sul giro d’Italia, sul trentennale delle stragi, sull’apertura delle spiagge libere, sull’infanticidio di Elena Del Pozzo o, ancora, proprio quelli sul Calcio Catania.
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