Lavoro, «Mollo tutto e vado a Malta» Tanti posti dal turismo al gioco online

«Ciao, vorrei trasferirmi a Malta con la mia ragazza. Parlo un pochino di inglese, secondo voi troverò un lavoro?». Su forum, social network e affini non è difficile imbattersi in richieste del genere. Per molti giovani alla ricerca di impiego – in tempi di crisi e disoccupazione e precariato a livelli sempre più preoccupanti – quella dell’isola accanto (93 chilometri la separano dalla Sicilia) è la soluzione più facile e immediata. E come dimostrano i rapporti del ministero degli Esteri, la crisi economica mondiale sembra aver lasciato indenne la piccola repubblica. Quando si parla dell’arcipelago maltese, la prima cosa alla quale si pensa è il turismo: quasi il 75 per cento del Pil proviene da questo settore che impiega il 34 per cento della forza lavoro. Il settore alberghiero è senza dubbio molto florido e di hotel Malta ne ha davvero molti, quindi la richiesta di giovani anche alla prima esperienza, ma che conoscano la lingua inglese a un livello base, è molto elevata. Non legata al solo periodo estivo è la possibilità di impiego nel campo del gioco d’azzardo. Una consistente fetta dei turisti che viaggiano in direzione Malta, Gozo e Comino (le tre isole maggiori) è attirata dalla gran quantità di casinò e centri scommesse. Oltre a questi, sono i servizi di gioco online a spopolare nell’ultimo periodo, complice una legislazione in materia molto favorevole.

Da qualche tempo, però, le richieste di impiego si sono diversificate in base anche alla maggiore offerta di forza-lavoro proveniente dall’Italia. Dai laureati in Beni culturali a quelli in ambiti decisamente diversi come le aziende farmaceutiche o informatiche, i giovani italiani cercano di inserirsi in un mercato che al momento sembra richiedere figure specializzate di vario genere. Uno sguardo alla lista di offerte di lavoro sul sito governativo offre uno spaccato delle richieste di altro genere: sono richiesti elettricisti, chef, contabili, idraulici, carpentieri. Anche nel settore pubblico la lista di posizioni aperte è lunga. Annunci si trovano anche su Facebook, dove uno dei gruppi di riferimento è Voglio vivere a Malta che mette in contatto residenti e aspiranti maltesi.

La repubblica maltese è entrata nell’Unione europea nel 2004 e dal 2008 ha adottato l’euro come moneta. Quindi non sono richiesti permessi per poter lavorare come dipendente nell’arcipelago o per poter fondare un’attività propria. Unica differenza con l’Italia è l’obbligo di una copertura assicurativa sanitaria.

Sul fronte dei guadagni, gli stipendi non sono molto elevati, ma in compenso il costo della vita è simile a quello di una città di medie dimensioni del Meridione. Uniche spese decisamente elevate sono quelle relative all’acqua e all’energia elettrica: fiumi e laghi pressoché inesistenti ed elevata dipendenza energetica fanno sì che questi siano i capitoli che incidono maggiormente sulle vite quotidiane dei cittadini stanziali o di passaggio.

[Foto di Etc government Malta]

Redazione

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