Le somme non sono state pagate e il Consiglio comunale non ha colpe. La giunta riduce a un incidente di percorso - dovuto alla mole di lavoro degli uffici comunali - l'errore a sei zeri emerso ieri mattina. I consiglieri sono stati chiamati ad annullare una delibera votata sette mesi fa in cui si approvava un debito fuori bilancio da oltre un milione 600mila euro a favore di una cooperativa che si occupa di assistenza ad anziani
L’amministrazione sul caso del debito (non) urgente «Centinaia di delibere redatte in poche settimane»
«Le somme non sarebbero mai state pagate per via dei normali controlli amministrativi a cui ogni atto viene sottoposto nella fase successiva alla sua approvazione da parte del Comune» e «(l’amministrazione, ndr) precisa inoltre come non vi sia alcuna responsabilità dei consiglieri comunali che approvarono l’atto». Nonostante nei documenti ufficiali non ci sia traccia di precisazione, l’amministrazione etnea invia con un comunicato stampa la sua versione della storia del debito fuori bilancio da oltre un milione 600mila euro fatto deliberare dal Consiglio comunale nonostante l’assenza dei requisiti per l’inserimento della cifra tra quelle da pagare per evitare ulteriori oneri. La vicenda è stata resa nota ieri, quando ai consiglieri è arrivata una comunicazione nella quale si spiega che una delibera approvata nel maggio 2014 potrebbe contenere un errore a sei zeri. Ossia l’approvazione del pagamento del debito nei confronti della cooperativa Villa Serena, su richiesta della stessa amministrazione, perché esecutivo. Peccato che non ci fossero particolari urgenze e anzi sul caso penderebbe anche un’opposizione.
Il cortocircuito che ha fatto arrabbiare i consiglieri viene ridotto dalla giunta come un incidente di percorso sul quale non soffermarsi. I fondi non sono stati spesi e il consiglio non ha colpe. La responsabilità, viene precisato nella nota, «ricade su dirigenti e funzionari per aver erroneamente attestato la sussistenza di ragioni che imponevano il riconoscimento del debito». Il documento dello scorso anno riporta la firma di Marco Petino, avvocato della direzione Famiglia e politiche sociali, che ha inviato al Consiglio comunale la proposta di deliberazione a favore della cooperativa che si occupa di «inserimento presso strutture residenziali di anziani privi di supporto familiare ed in situazione di disagio economico». «La stessa direzione che ha proposto la delibera, per effetto dei controlli sugli atti e sui requisiti, ravvisato l’errore lo ha riconosciuto esplicitamente e a tutela dell’interesse pubblico ha proposto, come previsto in questi casi, la revoca in autotutela bloccando la liquidazione», sottolinea l’amministrazione.
Insomma, nulla di cui preoccuparsi. Un errore dovuto alla mole di lavoro alla quale la macchina comunale era sottoposta in quelle settimane. «Nel periodo in cui erano stati approvati dal consiglio i debiti fuori bilancio, gli uffici comunali avevano redatto complessivamente un centinaio di delibere sull’argomento in poche settimane». Sulla vicenda, dopo il nuovo voto che dovrà annullare il precedente, «l’amministrazione valuterà le responsabilità degli uffici che hanno approntato la delibera contenente questo errore».