La Sicilia diventa arancione, ecco che cosa cambia Spostamenti, bar, seconde case e attività sportiva

Da oggi l’Italia si divide tra territori in rosso e arancione, unica eccezione la Sardegna che rimane bianca. Nei tre giorni di Pasqua fascia di rischio unica ma con la possibilità di effettuare un solo spostamento all’interno della stessa Regione. Ieri il governo ha pubblicato le faq per cercare di chiarire i tanti dubbi dei cittadini. In Sicilia il ritorno in zona arancione è arrivato dopo un mese in giallo. Dietro la decisione, però, non c’è l’aumento dei contagi o dei ricoveri in ospedale ma la firma dell’ultimo decreto legge in vigore fino al 6 aprile.

Pubblici esercizi e attività commerciali
Non si potranno consumare cibi e bevande all’interno, o nelle adiacenze, di bar e pasticcerie. È consentita la vendita d’asporto ma dalle 18 possono rimanere aperti solo gli esercizi di somministrazione che si trovano nelle aree di servizio delle autostrade o all’interno di ospedali e aeroporti. I ristoranti resteranno chiusi per quanto riguarda il servizio ai tavoli sia a pranzo che a cena mentre potranno svolgere servizio a domicilio «senza limiti di orario». 

Spostamenti
Da oggi e fino al 2 aprile sarà consentito spostarsi all’interno del Comune di residenza dalle 5 alle 22. Gli spostamenti in altri Comuni sono consentiti soltanto per esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Per quanto riguarda le visite ad amici o parenti, è consentito una sola volta al giorno spostarsi verso un’altra abitazione privata dello stesso Comune. Possono farlo massimo due persone portando con sé i figli minori di 14 anni o persone disabili. Questa possibilità non è presente nelle Regioni in zona rossa. Il 3, 4 e 5 aprile tutta Italia sarà nella fascia di rischio più elevata ma sarà consentito spostarsi una sola volta verso un’abitazione che si trova nella stessa Regione dalle 5 alle 22. 

A chi vive in un Comune che ha fino a cinquemila abitanti è consentito spostarsi, tra le 5 e le 22 entro i 30 chilometri dal confine del proprio territorio anche per le visite ad amici o parenti ma con il divieto di recarsi nei capoluoghi di provincia. Per quanto riguarda le seconde case il rientro è possibile «solo a coloro che possano comprovare di avere effettivamente avuto titolo per recarsi nello stesso immobile anteriormente all’entrata in vigore del decreto legge del 4 gennaio 2021». Misura che ha come obiettivo quello di evitare spostamenti collegati ad eventuali affitti brevi. 

Attività sportiva
Palestre e piscine restano chiuse e permane lo stop agli sport di contatto. Si potrà svolgere attività sportiva in forma individuale e all’aperto, mantenendo la distanza interpersonale di due metri. Per chi corre o si allena in bicicletta si potrà varcare il confine comunale «purché lo spostamento resti funzionale all’attività sportiva». È possibile, invece, recarsi in un altro Comune – dalle 5 alle 22 – per fare attività sportiva solo qualora questa non sia disponibile nel proprio territorio, per esempio nel caso in cui non ci siano campi da tennis, ma purché la struttura si trovi nella stessa Regione.

Scuola e formazione
Continua a svolgersi in presenza l’attività dei servizi educativi fino alla scuola primaria. Licei e istituti professionali, invece, devono garantire l’attività in presenza dal 50 al 75 per cento degli studenti. La parte restante parteciperà alla didattica a distanza. 


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