L’aria che tira all’interno della maggioranza non è certo meno tesa rispetto alla scorsa settimana. La bozza di piano sanitario ha fatto saltare tutti gli equilibri e le forze politiche che sostengono l’esperienza di Rosario Crocetta al governo sono ormai allo scontro aperto. L’appuntamento è fissato per domani, quando si terrà il vertice di maggioranza di cui, come ammette il segretario regionale dell’Udc, Adriano Frinchi, i partiti sono stati informati tramite le agenzie di stampa: «Per il futuro – ha ammesso Frinchi – sarebbe il caso che Crocetta prima convocasse un vertice e poi ne desse notizia ai giornali, non il contrario».
Ma se proprio l’Udc di D’Alia è stata la prima a battere i pugni minacciando l’uscita dalla maggioranza se la bozza di rimodulazione dei posti letto fosse stata confermata, non si sono fatte attendere le prese di posizione degli altri componenti dell’alleanza che sostiene Crocetta all’Ars. Prima il Psi e il Pdr, oggi Ncd, che punta il dito contro la fuga in avanti dei partiti che spingono per un rimpasto in giunta.
«È noto – hanno precisato i coordinatori degli alfaniani, Francesco Cascio e Giuseppe Castiglione – che avevamo chiesto al segretario del Pd, Raciti, un vertice tecnico-politico dedicato al tema della rete ospedaliera in Sicilia, con l’obiettivo di tutela della salute delle persone, quindi volto a decidere, tenuto conto del territorio e delle parti sociali, una rimodulazione adeguata a garantire i livelli assistenziali sanitari nella nostra Regione, ma a fronte degli orientamenti emersi dalle notizie stampa, ci appare chiaro che il tavolo sia destinato soltanto a diventare sede di regolamento di conti, spartizione di poltrone e rivendicazione di posizioni di potere. A questo intento – concludono i coordinatori di Ncd – noi non siamo interessati, perciò non saremo presenti».
«Se volessi pensare male – commenta ironicamente Frinchi – direi che sono un po’ morettiani, nel senso che sembrano chiedersi se li si nota di più se non vengono, o se vengono e restano in disparte. Per noi – prosegue il segretario regionale Udc – è necessario un chiarimento sul piano ospedaliero, perché pensiamo che ci siano errori sia nel metodo, che nel merito. Intanto perché l’intera vicenda è stata gestita malissimo: non abbiamo nulla contro l’assessore, ma è evidente che al ministero è arrivato qualcosa, mentre in Sicilia tutto taceva. Questo non va bene, un piano sanitario va condiviso con i protagonisti del settore. Per quanto riguarda il merito, invece, è chiaro che il piano ospedaliero deve essere conforme al decreto ministeriale 70, ma deve soprattutto garantire il diritto alla salute dei siciliani, senza vantaggio per i privati».
Frinchi punta il dito anche contro la dicotomia creata tra posti letto e concorsi: «Trovo di cattivo gusto legare la definizione del piano ai concorsi in sanità. E considero anche eticamente poco corretto far partire i concorsi nell’imminenza di una campagna elettorale, naturalmente eccezion fatta per le emergenze reali». A cercare una tregua all’interno della zoppicante maggioranza è lo stesso Crocetta, che precisa che «nella riunione di domani non c’è all’ordine del giorno alcun rimpasto. L’incontro è stato organizzato da me per avviare un confronto, insieme all’assessore Gucciardi, con le forze della coalizione e discutere dell’ottimizzazione della rete ospedaliera in Sicilia. In atto – conclude – non c’è alcun piano approvato». Tutto da rifare. Ammesso che domani, attorno al tavolo di Crocetta, arrivino a sedersi davvero tutti.
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